Sabato, 06 Gennaio 2018 00:00

Silenzium: la Siberia è forza, libertà, indipendenza

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Tenere insieme Vivaldi e Pink Floyd, tradizione russa e sonorità internazionali: il tutto con gli stessi strumenti. È la sfida, che ha fruttato milioni di visualizzazioni sul web, del trio di archi Silenzium da Novosibrisk nel cuore della Russia. Per meglio conoscere questa realtà abbiamo intervistato Natalia Grigorjeva, diplomata in violoncello al Conservatorio Nazionale di Novosibrisk, front-leader e fondatrice del gruppo (gli altri componenti sono le violiniste Ilaria Kalmazan ed Elizaveta Krylova).

Puoi raccontarci la storia di Silenzium? Come è nato e come si è sviluppato?

Nel 2002, dopo che mi sono diplomata in violoncello, iniziai a lavorare in un'orchestra ma mi resi conto di non appartenere a quell'ambiente. Era troppo noioso e rispecchiava poco le mie aspettative. La via d'uscita fu quella di creare una band con persone che la pensavano come me sulla musica rock e pop: fu cosi che iniziammo a suonare musica moderna con strumenti classici ad arco.
La prima difficoltà che incontrammo fu la mancanza di conoscenze dei più moderni software per comporre basi per arrangiamenti, essendo responsabile della sezione ritmica e compositiva dovetti imparare a padroneggiare, in un breve periodo, l’intera gestione compositiva nonché l’organizzazione logistica dei concerti. Dal 2004 al 2006 componemmo la gran parte degli spartiti, divertendoci e rilassandoci lontani dalla grigia orchestra classica.
Quindi iniziarono i primi concerti e finalmente nel 2008 registrammo il primo album “Storm”. Nel 2010 mi licenziai dall'orchestra. La popolarità della band cresceva ed i ragazzi che ne facevano parte vennero sostituiti con belle musiciste per poter avere maggior riscontro negli eventi privati dando un tocco di originalità ulteriore. Questo è avvenuto perchè in Russia tutti i musicisti di livello basano le loro entrate su eventi privati e non su concerti ed album come nel resto d'Europa.
Andammo poi incontro ad una problematica che oggi accomuna tanti artisti: il mercato della musica commerciale non richiede profondità, filosofia e qualità del materiale prodotto. È importante solo che la melodia sia orecchiabile e che i vestiti indossati siano alla moda. Nonostante ciò noi cerchiamo di registrare album di alta qualità (e facendo tutto da soli, ho dovuto fare il tecnico del suono e costruire a casa uno studio con materiali improvvisati!) e di organizzare concerti seri.
Tutto ciò non porta profitto ma un senso di soddisfazione personale sì.

Quanti album avete pubblicato?

Abbiamo pubblicato 4 album non guadagnandoci soldi. Io sono contraria ai diritti d'autore in linea di principio. Se qualcuno ha scritto qualcosa è un merito innanzitutto di migliaia di persone e di migliaia di anni di sviluppo della storia e della civiltà. L'uomo scrive in primo luogo perché è un dono che Dio vuole dare alla gente e poi l'arte appartiene al popolo come diceva Lenin. Pertanto, tutti i nostri album sono di pubblico dominio. Per il 2018 stiamo pianificando un nuovo album.

Avete tutte una formazione musicale classica, da conservatorio però non disdegnate di confrontarsi persino con il metal: come sta insieme tutto ciò?

Non distinguiamo la musica per stile ed i musicisti per livello di preparazione. In generale non è così importante. Anche lo strumento non è così importante. Nella musica, come in ogni arte, solo il talento è importante ed il talento, anche se sono atea, mi viene da definirlo come una sorta di scintilla divina. Puoi esercitarti per venti anni su uno strumento ogni giorno per sei ore e diventare un mediocre musicista. Oppure puoi suonare nel garage per qualche anno da solo, come Chuck Schuldiner, e lanciare un nuovo stile musicale che sarà amato da milioni di persone.
Per me la musica si divide soltanto in musica di talento e musica non talentuosa ed i musicisti in musicisti di talento e musicisti che ne sono privi. Amiamo il rock ed il metal e dunque anche questi generi trovano posto nel nostro repertorio.

Molti in Europa occidentale ed in altre parti del mondo vi hanno conosciuto grazie al web. Quanto è importante internet per un giovane gruppo come voi?

Penso che Internet sia il presente e il futuro del pianeta: è tutto concentrato lì. I confini di Stato, le nazionalità si sono mischiati. Il mondo, grazie a Internet, è diventato un villaggio globale e per un musicista ciò significa poter lavorare anche senza un produttore musicale. Puoi fare tutto da solo! Trovare popolarità e fans di tutto il mondo che sono disposti a pagare per la tua musica senza uscire di casa.
Un musicista principiante di oggi dovrebbe essere in grado di fare un po' tutto: suonare, curare il markenting e la promozione, lavorare sul design, capire un po' di web strategy... Ovviamente a meno che non abbia uno sponsor milionario alle spalle!
Per quella che è stata la nostra esperienza posso dirti che le cinque migliori clip le abbiamo girate con il denaro di persone comuni che nemmeno conosciamo. Tutto tramite il crow founding. Non abbiamo sponsor e siamo indipendenti: senza produttori, etichette e senza alcun investimento iniziale.

Venite dalla Siberia: una terra che, nell'immaginario di molti, è anncora vista come desolata. Quanta “Siberia” c'è nella vostra musica?

L'industria musicale è incredibilmente sviluppata da noi, a Novosibirsk. C'è un'enorme quantità di gruppi interessanti e di musicisti di talento. Abbiamo un conservatorio molto importante ed i cui diplomati suonano in tutto il mondo.
Per quanto riguarda l'idea che molti hanno della Siberia come un deserto freddo beh.. questo è certamente vero. Se vai fuori dalla città puoi percorrere decine di chilometri e non incontrare una casa o una persona. La Siberia è come una sensazione! È lo spazio infinito ed allo stesso tempo un pericolo... Siamo siberiani: persone amanti della libertà, rischiose ed audaci. Non abbiamo paura di nulla (anche un semplice viaggio da una città all'altra può essere rischioso se il gelo ti blocca l'auto da qualche parte e fuori fa -40°C). La Siberia è forza, libertà, indipendenza e tutto ciò penso si senta dentro la nostra musica.

In chiusura: progetti futuri?

Ora stiamo lavorando ad un nuovo album e diffondiamo via via tutte le nuove clip. Il nostro obiettivo principale è però quello di esistere autofinanziandoci. L'importante è fare ciò che si ama davvero riempire la propria vita di gioia e significato.

Ultima modifica il Domenica, 28 Gennaio 2018 22:52
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

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