Venerdì, 24 Maggio 2013 00:00

Giangiacomo Feltrinelli, in musica - Neon Neon (Praxis makes perfect)

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Affascinato dalla figura di Giangiacomo Feltrinelli, l’attivissimo  Gruff Rhyms (Superfurry Animals) grazie alla collaborazione con il produttore americano Boom Bip, dà vita al nuovissimo progetto Neon Neon, un concentrato di pop energetico e vibrazioni sintetiche volte a far rivivere il controverso mito dell’editore milanese.

Materialista fin dal titolo, il concept album di Rhys e Boom Bip, Praxis makes perfect, rende giustizia alla vita avventurosa di Feltrinelli. Rende giustizia soprattutto alla figura di un intellettuale marxista che ha sempre fatto dell’azione e della pratica rivoluzionaria il naturale completamento della sua attività di editore. Evitando di scadere nel didascalico, Rhys presenta un disco variegato fatto di un susseguirsi apparentemente casuale di umori differenti, dall’ironico divertissement electro pop di “Shopping (I like to)” fino al languida ballata di “The Leopard” (cioè il Gattopardo, pubblicato per la prima volta nel 1958 proprio da Feltrinelli). Ne emerge un tributo al synth pop più melodico e immediato degli anni ’80, quello per intendersi, di Tears for fears e Pet shop boys ma con una sensibilità italo disco piuttosto lampante fin dal motivetto sintetico che fa da base sonora alla title track, e che viene ripreso, con qualche deviazione jazzistica, anche nel commiato finale di “Ciao Feltrinelli”.

Sebbene non sempre del tutto messo a fuoco, questo esordio dei Neon Neon regala alcuni trovate melodiche decisamente apprezzabili (“Rhys e Boom BipRhys e Boom Bip” e “Hammer and Sickle”) mentre l’immancabile “Dr. Zhivago” pecca di eccessiva banalità e di auto compiacenza anche se gli amanti del pop da classifica anni ottanta faranno fatica a dimenticarla. D’altro canto, la wave martellante di “Mid Century Modern Nightmare”,  introdotta dalla glaciale voce di Asia Argento che proclama a gran voce:  “Attention please, attention please, this is radio GAP, Gruppi di Azione Partigiana, stay tuned!”,  è con ogni probabilità il pezzo forte di un album piacevole e ben strutturato che pecca forse di eccessiva fedeltà a certi stilemi musicali iper-abusati ma che ha il merito di ricostruire in modo intelligente e piuttosto realistico i passaggi fondamentali della vita dell’editore milanese.

Ultima modifica il Lunedì, 27 Maggio 2013 22:40
Alessandro Zabban

Nato nel 1988 a Firenze, laureato in sociologia. Interessi legati in particolare alla filosofia sociale, alla politica e all'arte in tutte le sue forme.

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