Venerdì, 26 Ottobre 2018 00:00

Uno spettro si aggira per le librerie: il fantasma di Eymerich

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Benvenuti tra le rovine della città eterna. La scelta di Gregorio IX di abbandonare Avignone impone un alto prezzo. Vi accolgono decadenza e immoralità.

La plebe osa reclamare diritti che non le spettano, mentre il disordine del male si dipana per i cunicoli di Roma. Non sono solo le vostre anime a rischiare. È la stessa storia dell’umanità, poiché il disegno di Dio attraversa il tessuto del tempo e riguarda il senso stesso dell’intera esistenza.

Sappiate però resistere al terrore. Eymerich protegge chi non vacilla nella fede, anche se l’incomprensibile assedia l’inquisitore, mentre il suo corpo non manca di tradirlo. Ogni umiliazione sarà vendicata e ogni peccato perdonato, se compiuto per la gloria del Signore.

La guerra prosegue senza sosta e senza fine, richiede certezze, un ordine logico e razionale, alla base di un potere che solo in apparenza è autorità, mentre nella realtà è esercizio concreto e quotidiano.

Lo si vive anche nella nuova repubblica catalana, dove Frullifer ha trovato nuovi interessati sostenitori per le sue teorie. Nelle strade di Barcellona pare si possa respirare aria di libertà, anche se sponsorizzata da generosi investitori, capaci di collocarsi anche in contesti apparentemente ostili al capitalismo.

La consapevolezza del sapere di sapere conduce il Magister vicino alla destinazione finale, difficile da comprendere per chi non abbia abbastanza obbedienza per accogliere la verità.

In fondo l’unica libertà possibile è quella di sottostare volontariamente a un ordine, imponendolo a chi non ne capisce la necessità. 

Il problema nasce quando il garante chiamato a comminare le pene (il pontefice) percorre strade diverse da quella su cui dovrebbe condurre l’umanità. La gerarchia si basa su principi da applicare e nella loro traduzione pratica difficile è non farsi ingannare. I cherubini della Chiesa sapranno rispondere anche in questo caso.

Valerio Evangelisti torna in libreria con un nuovo capitolo del ciclo di Eymerich, regalando forti suggestioni. La Roma medievale è una cornice perfetta per apprezzare l’umana astuzia di una tra le più potenti figure letterarie della contemporaneità.

La complessità della trama dà la possibilità di accedere a diversi livelli di riflessione. Si può godere della scrittura per l’immediato scorrere degli eventi. Si può inoltre scegliere di scendere in profondità, accettando una sorta di effetto perturbante, per il reticolato di suggestioni, a cui accedere dai richiami alla dimensione del tempo: l’agire umano si colloca in un orizzonte di senso dato dalla ragione e che pure non riesce mai a comprendere l’intera realtà con cui ci rapportiamo.

Non ci sono tracce di stanchezza in questo nuovo capitolo. Se le parti legate al presente dispotico e al futuro consolidano storie conosciute (e sono meno apprezzabili da chi non abbia familiarità con gli episodi precedenti), la parte storica (prevalente) sa rinnovarsi con fedeltà e originalità, senza stancare.

Se affrontate il volume prima di coricarvi, attenti a non vedere i vostri occhi spiarvi dall’uscio della porta. Rischiate di cedere alla paura. Abbiate piuttosto fiducia in Eymerich, il cui destino è combattere per noi, almeno fino a che non diventeremo indegni peccatori. Uno spettro si aggira per le librerie e attraverso le spire del tempo.


Valerio Evangelisti, Il fantasma di Eymerich, Mondadori, Milano, 2018, ISBN 9788804702245, p. 276, € 20,00.

Immagine dell'articolo ripresa da un dettaglio della copertina, dal sito www.librimondadori.it

Ultima modifica il Giovedì, 25 Ottobre 2018 23:05
Dmitrij Palagi

Nato nel 1988 in Unione Sovietica, subito prima della caduta del Muro. Iscritto a Rifondazione dal 2006, subito prima della sconfitta de "la Sinistra l'Arcobaleno". Laureato in filosofia, un dottorato in corso di Studi Storici, una collaborazione attiva con la storica rivista dei macchinisti "ancora IN MARCIA".

«Vivere in un mondo senza evasione possibile dove non restava che battersi per una evasione impossibile» (Victor Serge)

 

www.orsopalagi.it
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