Decido di andare; arrivo a Largo do Chafariz, più o meno sono le due notte, non ci metto tanto, casa mia non dista molto; Cecilia è sempre la stessa, non si fa sentire per mesi, poi ti chiama e ti chiede se ti va di incontrarla a qualche evento che non ti aspettavi. Casse, palco, musica dal vivo e Fado. Forse sto sognando, fadisti che hanno fatto la storia (ancora in vita e non) di questo genere musicale si esibiscono, alternandosi. Poi c'è la jam session finale, la parte finale di un concerto che rimarrà nella storia. Sono in tanti, giusto per citarne qualcuno: Amália, Mariza, Camané e Teresa, quest'ultima meno famosa, conosciuta però da tutto il quartiere. Nemmeno ventenne, già da qualche anno si esibisce nei locali di Alfama. Qualche volta l'ho vista anche cantare al Bairro Alto insieme a una band formatasi da poco.
Sono stato rapito dall'esibizione, appena conclusa, mi chiedo dove sia Cecilia. Non importa, non provo a cercarla, torno a casa. Domani Largo do Chafariz tornerà ad essere la piazza dei turisti, ignari del Fado e del Museo che giganteggia di fronte con tutta la sua storia, in maniera imponente e maestosa.
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