Quella che segue non è una recensione. Purtroppo le condizioni materiali impediscono di trovare il tempo necessario per poter scrivere del rapporto tra i romanzi di Wu Ming e la storia, o anche solo per analizzare la realtà richiamata dall’ultima opera proposta al pubblico dal collettivo, Proletkult. Sono solo alcune considerazioni sparse, opinioni di un sedicente comunista, aggrappato alla speranza di avere un’identità politica aperta e alla ricerca di un contesto in cui quest’ultima possa recuperare un senso riconosciuto.
Annientamento (delle aspettative)
Un misterioso e inquietante “bagliore” ha inglobato un’area di una riserva naturale, impedendo le comunicazioni tra interno ed esterno, e si sta progressivamente allargando. Non si sa cosa ci sia e cosa accada all’interno della zona, soprannominata Area X; ma si sa che, di tutte le squadre inviate ad esplorarla per conto di una missione militare segreta, soltanto un uomo ha fatto ritorno, in circostanze oscure.
Il recente ritrovamento di un cucciolo di leone delle caverne perfettamente conservato nel permafrost per più di 20.000 anni ha riportato alla ribalta un tema controverso, ossia la possibilità di riportare in vita specie estinte attraverso la clonazione. Se fino a qualche anno fa questa possibilità era relegata all’ambito della letteratura fantascientifica, le tecniche molecolari sono giunte a dei livelli tali da renderla uno scenario plausibile. Tuttavia, prima di immaginare che Jurassic Park divenga realtà, è il caso di prendere in considerazione alcuni elementi cruciali.
Una macchina da guerra cinematografica. Potente. Capace di travolgere qualsiasi aspettativa e pregiudizio.
La struttura di un blockbuster, strumentalmente usata per stupire, con un coraggio narrativo che rifugge tanto gli stereotipi quando il cinema ricercato.
Bong Joon-ho raggiunge la perfezione con una regia particolarmente ispirata. Complicato riuscire a non trasmettere minima monotonia rispetto a una storia rinchiusa tra i vagoni di un treno.
Chiunque abbia letto il libro ha passato qualche ora insonne dopo aver saputo che da Il gioco di Ender stavano tirando fuori un film. Si tratta di una storia che si sviluppa in modo consistente anche nella mente del protagonista, di un percorso di formazione che si trasforma in riflessione complessiva sul genere umano, sulla storia e la guerra.
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