Tuttavia il piano fallisce. La tanto odiata bellezza di Psiche colpisce Amore, il quale si innamora perdutamente della principessa, e lei, ricambiando il sentimento, decide di seguire l'amato nel suo palazzo. Qui, la storia si complica. L'amore tra un Dio e un essere umano, si sa, non era concepito. La condizione affinchè i due potessero stare insieme si aveva come condizionato che Amore restasse anonimo alla principessa: Psiche infatti non poteva nè vedere il suo volto, nè chiedere il suo nome.
Psiche, innamorata di qualcosa che non conosce, presa dalla solitudine, invita le sorelle al palazzo, ed esse la convincono, che il suo caro amato sia un mostro. Spinta dalla rabbia e dalla delusione, Psiche decide di uccidere Amore nel sonno ma alla sua vista, per la prima volta, rimane immobile. Il suo amore è bellissimo, biondi capelli adornano la sua testa e il suo viso non aveva difetti. Dalla tasca del dio Psiche trae una saetta con cui si punge, innamorandosi, così, perdutamente, di un amore assoluto e inimmaginabile. Dalla lucerna di Psiche una goccia d'olio cade sul corpo di Amore, e lo sveglia. L'amante, allora, fugge da Psiche, che ha violato il patto. Psiche, disperata, si mette alla ricerca del suo amato, ma dovrà affrontare molte prove, per calmare l'ira di Venere, e per raggiungerlo. E poi...( lascio a chi non conosce il finale il gusto di scoprirlo).
Questo, a mio parere, è uno dei più bei racconti d'amore che sia mai stato scritto. Potremmo analizzarne il contenuto, partendo da due parole chiavi, molto importanti: fiducia e gelosia.
Quante volte avete perso una persona importante, solo per gelosie troppo ingigantite dalla mente, e appunto per mancanza di fiducia infondata? Perchè Psiche, non ha ascoltato il cuore, e invece ha seguito il richiamo della ragione, e delle sorelle invidiose?
Avrebbe potuto evitare, una vita di sfide, per raggiungere il suo amato e vivere felice e serena. Inoltre, questo desiderio, di controllare tutto ciò che ci circonda e cercare di far andare le cose per forza come le vogliamo noi, a cosa porta?
Penso che molte volte abbiamo la malsana abitudine di non fidarci di qualcuno che amiamo, un pò per paura, un pò per evitare un dolore, che può anche non esistere.
Inoltre è palesemente chiaro che la curiosità ha portato la nostra bella fanciulla solamente a dolore su altro dolore, la prima volta, guardando il volto di Amore, e la seconda aprendo il vaso di Persefone.
Purtroppo, la mancanza di sicurezza in noi stessi, ci porta a dubitare di tutto. Siamo umani, e come tali, siamo imperfetti. Ma chi di voi avrebbe reagito diversamente da Psiche? Io non mi sarei fidata di un uomo di cui non potevo vedere il volto, ma forse l'amore è anche questo; andare oltre ciò che è apparente ed imparare che la vita non sempre ci riserva brutte sorprese, può essere semplice e bellissima, dipende da noi stessi.