Ogni settimana - circa - recensiamo per voi una novità cinematografica uscita nelle sale. Ogni tanto ci permettiamo di ricordare qualche pellicola del passato o altri film a cui teniamo particolarmente.
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Il linguaggio del cinema è universale ma Monolith si propone come film di genere, rivolgendosi sia al grande pubblico che ad alcuni settori specifici. Da un'idea di Roberto Recchioni (attualmente amato ed odiato curatore di Dylan Dog, autore di numerosi successi inchiostrati), prodotto da Sky e Sergio Bonelli Editore (tra gli altri), prima opera distribuita dall'appena nata Vision Distribution (ambizioso progetto italiano), l'opera italiana si rivolge al pubblico internazionale attraverso la semplicità della trama, ma pare comunque rivolto più che altro a delle nicchie (sempre più vaste, come attesta il successo crescente del Lucca Comics & Games).
Anche i negri hanno... "il diritto di contare!
La trasposizione cinematografica delle grandi saghe fantasy è sempre un’opera complessa: anche nei migliori dei casi ci saranno fan scontenti dell’interpretazione.
Nel caso del primo film tratto dalla saga La torre nera, partorita dalla penna di Stephen King, le recensioni negative hanno nettamente prevalso. L’idea di un film sul La torre nera nasce addirittura nel 2007 ma la realizzazione ha visto un percorso travagliato: cambio di regia, di sceneggiatura e addirittura di produzione hanno reso l’operazione particolarmente lunga. Il risultato è un’opera che a detta di molti non riesce a rendere la complessità di quella che è considerata l’opera principale e più complessa del maestro dell’horror. Una storia articolata, che oltre a svilupparsi in ben otto romanzi, costituisce un riferimento costante per la produzione dell’autore.
La comunicazione è propaganda.
Certo, scritta in questo modo, risulta evidente che sia un pensiero forse un po’ troppo avventato. Nondimeno, in vari aspetti della vita pubblica, quando comunichiamo con chicchessia, stiamo cercando di convincere gli altri che il nostro pensiero, non il loro, sia quello giusto. Se dovessimo avere delle ottime idee, non si vedrebbe nessun motivo valido per non puntare su un discorso a tesi, partigiano, selettivo di cose da dire e da nascondere.
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