Ma andiamo per ordine.
Siamo in Inghilterra. La storia inizia da un cantiere dove ,al termine del turno di lavoro, si vede un uomo che sta preparandosi per andare via con la sua auto: è Ivan Locke, responsabile di una multinazionale americana di Chicago, che sta per ricevere un’enorme commessa di calcestruzzo destinata a rivoluzionare il settore delle costruzioni.
Per nove anni è stato un lavoratore impeccabile, solido come il cemento. Ecco perché è tutto nelle sue mani. La sua vita finora è stata ottima, tranquilla per lui e la sua famiglia.
Purtroppo per lui quella notte accade un fatto che non avrebbe immaginato: una donna di nome Bethan gli telefona per dirgli che sta per partorire e il figlio è di Ivan.
Il telefono e il modo di comunicare ha cambiato per sempre le nostre vite. Siamo sempre reperibili in ogni dove. Raramente lo spegniamo e quando lo facciamo,rimaniamo con l’ansia di una chiamata persa. Una chiamata allunga una vita diceva Massimo Lopez in un famoso spot Telecom di tanti anni fa, ma in alcuni casi te la può distruggere.
Ivan Locke (il cognome è emblematico perché significa chiuso, prigioniero nel suo abitacolo) è un uomo aperto e che non ha paura di metterci la faccia. Non nasconde la polvere sotto il tappeto o lo scheletro nell’armadio. Ha il grande coraggio di affrontare la vita. L’uomo, durante un’esperienza di lavoro fuori da casa, aveva avuto una scappatella con Bethan. Una signora sola senza nessuno. La cosa gli aveva fatto provare tenerezza. Purtroppo per lui,la donna era rimasta incinta. Lei conosceva solo lui. Solo Ivan poteva aiutarla.
Locke è sconvolto perché capisce che quell’errore gli costerà caro. Per l’appunto proprio quella notte. Si sa quando succede una cosa del genere,spesso altri eventi negativi concatenati arrivano in contemporanea.
E così la bufera arriverà sul malcapitato. Ecco però che emergono due grossi problemi: come farà a dire alla propria azienda che non può occuparsi della più importante commessa della sua carriera? Cosa dire alla moglie e ai due figli di questa situazione? Ivan Locke è afflitto da mille dubbi ma ha una certezza: arrivare a Londra per assistere alla nascita di suo figlio. Vuole affrontare la situazione per dimostrare che non è come suo padre. A costo di perdere il lavoro e di perdere la faccia con moglie e figli.
La stragrande maggioranza di voi conoscerà senz’altro Tom Hardy: attore inglese muscoloso e talentuosissimo noto al grande pubblico per i ruoli in “Bronson” di Nicolas Winding Refn, “Inception” e “Il cavaliere oscuro il ritorno” (il gigante Bane) di Christopher Nolan e “La talpa” di Tomas Alfredson. La sua grande interpretazione per la prima volta fa emergere la sua bravura nei panni di un uomo ordinario alle prese con la vita quotidiana.
Però il grande pubblico non sa chi è Stephen Knight. Basta dire che è uno sceneggiatore famoso per aver scritto il maestoso “La promessa dell’assassino” di David Cronenberg e “Piccoli affari sporchi” di Stephen Frears. Dopo aver esordito alla regia con “Redemption” nel 2013, questo suo secondo lavoro merita tanto,tantissimo rispetto.
Un piccolo gioiello girato in tempo reale in sole 8 notti consecutive. In Italia lo abbiamo visto al Festival di Venezia nel 2013 nella sezione “Fuori Concorso”.
Un film da vedere senza ombra di dubbio. Specialmente nella settimana dall’8 al 15 maggio dove in Italia si ha la possibilità di andare al cinema con soli 3€. Se volete un consiglio, io “Locke” lo andrei a vedere se non altro perché sprigiona umanità da ogni poro. Merce rara oggi.
TOP: Tom Hardy è stratosferico,il doppiaggio è all’altezza,la regia e lo script di Knight eccellenti
FLOP: qualche breve ripetizione toglie un po’ il ritmo alla storia
VALUTAZIONE : ****
Immagine tratta da: www.labrouge.com