Venerdì, 19 Dicembre 2014 00:00

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L'amore bugiardo (Gone Girl)
regia: David Fincher
con Ben Affleck,Neil Patrick Harris,Rosamund Pike

Tratto dall'omonimo romanzo di Gillian Flynn.
La crisi morde l'America. Una coppia tenta di rifarsi una vita: lui apre un bar mentre lei si annoia barcamenandosi a "lavare i panni quotidiani".
Il giorno del suo quinto anniversario di matrimonio lei (R. Pike) sparisce misteriosamente. Il marito (B.Affleck) rimane l'unico indiziato. Sarà lui il vero colpevole?

La ricerca della verità diventa una gara ricca di colpi di scena dove non mancano rivelazioni e capovolgimenti di fronte.
In Italia questo film arriva a Natale,ma nel mondo è già in sala da due mesi. Il maestro David Fincher merita rispetto perchè la qualità è sempre alta nelle sue pellicole.
L'elemento in comune delle sue opere è sicuramente la ricerca dei valori nella società di oggi: ecco che allora ricorderete i suoi capolavori "Fight Club", "Seven" così come "The game", "Panic Room", "Zodiac", "Il curioso caso di Benjamin Button" e la serie televisiva di successo "House of cards".
Ma non bisogna dimenticarsi un film in particolare: "The social network", opera ispirata alla nascita di Facebook e alla vita del fondatore Mark Zuckerberg (e i suoi terribili ex soci). Perché "L'amore bugiardo" ha le atmosfere di "Seven" e "Zodiac" ma può essere catalogato come il sequel di "The social network".
La società americana si sta dissolvendo, secondo Fincher: se nel film precedente la comunicazione via internet era un linguaggio pericoloso e non permetteva l'evolversi delle relazioni amorose (non è un caso che Facebook nasce proprio perché il protagonista vuole "controllare" di nascosto una ragazza che lo ha lasciato), ne "L'amore bugiardo" il fantasma della donna-oggetto, la mancanza della cultura, l'immagine della famiglia del "Mulino Bianco" da dare in pasto all'esterno, la manipolazione delle notizie diventano conseguenza di un mondo malsano che sta mietendo diverse vittime. In poche parole piattume e vuoto. Fincher dà poche vie d'uscita.
Chi crede nell'etica e nei valori del matrimonio rimarrà sicuramente un po' turbato. Questo sacramento religioso, simbolo della società moderna occidentale, viene capovolto e un po' svuotato diventando simbolo d'instabilità, frustrazione. Una sorta di precariato degli affetti. La vita di coppia è davvero accettare un compromesso?
In tempi di "mi piace" e selfie, di mogliettine perfette con a fianco i loro maritini sorridenti, le ancore di salvezza che rimangono sono la felicità e la privacy,almeno secondo l'ottica di Fincher.
Ma la domanda vera rimane quali sono secondo voi le "gone things"? E le "gone girl"?
Fatecelo sapere...

VOTO ****

Il ragazzo invisibile
regia: Gabriele Salvatores
con Valeria Golino,Fabrizio Bentivoglio,Ludovico Girardello

Gabriele Salvatores è un grande regista a cui piace la parola sperimentazione. Nel corso della sua carriera ha fatto di tutto: commedie,drammi,thriller senza dimenticare l'Oscar di "Mediterraneo". Senza dimenticare il suo fascino per i giovani, gli adolescenti e gli adulti affetti dalla sindrome di Peter Pan di cui la sua filmografia è particolarmente nutrita. Nel 1997 arrivò perfino a fare il primo film di fantascienza made in Italy: "Nirvana". Addirittura prima di "Matrix" (1999).
Recentemente ha sperimentato tantissimo: prima "Happy Family", poi il bellissimo documentario sull'Italia degli anni Sessanta in "1960". Infine l'attesissimo "Italy in a day", la versione italica di "Life in a day", creata e prodotta da Ridley Scott.
E poi due importanti film: "Educazione Siberiana",tratto dal romanzo di Lilin, e "Il ragazzo invisibile".
Per il cinema italiano due progetti innovativi, due generi che attualmente sono stati trattati con il contagocce (il secondo è il primissimo film di genere nel nostro Paese che ha ispirato anche un fumetto). Diciamo che senza l'esperimento in terra lituana (dove è stato girato "Educazione Siberiana"), il successivo probabilmente non ci sarebbe stato. Non ci sarebbero state le certezze che il team Salvatores (con lui i fidi collaboratori come il montatore Massimo Fiocchi e il direttore della fotografia Italo Petriccione) mostra di avere nel film successivo (gli ambienti, la presenza nel cast di alcuni attori come Vilius Tumalavicius, alcuni accorgimenti tecnici).
Prima di cominciare vivi complimenti al team creativo, al produttore de "La grande bellezza", Nicola Giuliano di Indigo,e a Rai Cinema che hanno creduto in un progetto che avrebbe potuto essere rischioso. Ma veniamo al film.
Trieste. Michele (l'esordiente Ludovico Girardello) è un adolescente timido e introverso che vive con la mamma Giovanna, poliziotta single .A scuola i bulletti della classe, Ivan e Brando, lo prendono spesso di mira e la ragazza di cui è innamorato, Stella, sembra non accorgersi di lui. Un giorno ad una festa di Halloween spera di diventare invisibile visto che il mondo lo fa sentire così. Poco dopo,scopre di avere un superpotere: quello di diventarlo per davvero. Penso che ognuno di noi almeno una volta nella vita lo abbia desiderato. Intanto però due compagni di scuola e soprattutto Stella vengono rapiti. Michele decide di agire prendendo atto che, come direbbe lo zio Ben di "Spiderman", da grandi poteri derivano grandi responsabilità. L'invisibilità diventa contemporaneamente un'aspirazione e uno spauracchio,ma è un dono che Michele utilizza per fare del bene.
Ricchissimo di omaggi al cinema di genere: da "Gremlins" a "Ferro 3", da "Lasciami entrare" ad "Hanna" (complice anche la somiglianza di Noa Zatta – Stella con Saoirse Ronan), da "Salt" a "Il sesto senso", da "Spider-Man" di Sam Raimi a "Batman" (stupendo il riferimento al bat-segnale) passando per la saga degli "X-Men".
Gli effetti speciali de "Il ragazzo invisibile" non sono invasivi come quelli hollywoodiani (scelta tecnica o questioni di budget?),ma sono molto interessanti e funzionali alla storia,specie nella prima parte.
Insomma il primo cinecomic all'italiana è pienamente promosso perchèéè un film per tutti con vocazione autoriale di uno dei migliori talenti del nostro cinema.
Sui titoli di coda non andate via perchè ci sono immagini sulla lavorazione del film. Se vi interessa capire come lo hanno fatto, rimanete fino in fondo. Compresi i bambini.
Molto probabilmente è già in cantiere il sequel. Speriamo bene.
In ogni caso missione compiuta. E menomale che esistono i registi come Salvatores. Al cinema italiano (e non solo) fanno un gran bene.

VOTO *** 1/2

Jimmy's Hall 
Regia: Ken Loach
Cast: Barry Ward, Simone Kirby
Recensione su
http://www.ilbecco.it/cultura/cinema/film-della-settimana/item/1432-cannes-a-firenze.html
Valutazione: ****

PER LE ALTRE USCITE:
http://www.ilbecco.it/cultura/cinema/film-della-settimana/item/1897-per-un-natale-al-cinema.html


Auguro a tutti i lettori e alla redazione un buon Natale e un 2015 pregno di viva e vibrante soddisfazione sperando che sia ricco di novità positive.

Tra qualche giorno stuzzicherò la Vostra attenzione con la superclassifica dei film usciti in sala nel 2014.
Preparate la Vostra e mandatecela. Saremo orgogliosi di condividerla con Voi.

Ultima modifica il Giovedì, 18 Dicembre 2014 23:16
Tommaso Alvisi

Nato a Firenze nel maggio 1986, ma residente da sempre nel cuore delle colline del Chianti, a San Casciano. Proprietario di una cartoleria-edicola del mio paese dove vendo di tutto: da cd e dvd, giornali, articoli da regalo e quant'altro.

Da sempre attivo nel sociale e nel volontariato, sono un infaticabile stantuffo con tante passioni: dallo sport (basket, calcio e motori su tutti) alla politica, passando inderogabilmente per il rock e per il cinema. Non a caso, da 9 anni curo il Gruppo Cineforum Arci San Casciano, in un amalgamato gruppo di cinefili doc.

Da qualche anno curo la sezione cinematografica per Il Becco.

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