Sabato, 24 Settembre 2016 00:00

Musica e politica vanno a braccetto?

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Musica e politica vanno a braccetto?

ELVIS E NIXON ***1/2
(USA 2016)
Regia: Liza JOHNSON
Cast: Michael SHANNON, Kevin SPACEY, Colin HANKS
Durata: 1h e 26 minuti
Produzione: Amazon Studios
Distribuzione: Videa
Uscita: 22 Settembre 2016

Andate agli archivi di Stato a Washington e chiedete qual è l'immagine più richiesta. Vi diranno senza dubbio la foto tra il re del rock Elvis Presley e il presidente degli Stati Uniti Richard Nixon. Partendo da questo spunto, è stato fatto un film su questo storico incontro. Sembra una bazzecola, ma quest'immagine è un perfetto bignami (molto pop) di storia americana: da una parte un'icona culturale, dall'altra un'icona politica. Un personaggio amatissimo da molti e uno dei presidenti più contestati del 20° secolo.

Scordatevi i film come “Frost/Nixon” di Ron Howard, “Elvis il re del rock” di John Carpenter o “Gli intrighi del potere” di Oliver Stone. Qui tutti e due i personaggi sono dei burattini al servizio di una commedia delicata, diretta da Liza Johnson e prodotta da Amazon. Sembra di essere in una serie Tv di lusso con due attori sublimi: Michael Shannon e Kevin Spacey. A dir la verità quest'ultimo ci ha già abituato piuttosto bene (dopo “House of cards”, interpreta un altro presidente).

Siamo nel dicembre 1970. Siamo alle soglie del Natale, visto che è il giorno 21. Alla Casa Bianca avviene lo storico incontro. Il re del rock and roll Elvis Presley (il poco somigliante Michael Shannon) ha scritto una lettera in cui richiede al presidente Richard Nixon (lo straordinario Kevin Spacey) di diventare un agente segreto sotto copertura.
Lo staff di quest'ultimo (nel cast c'è anche il figlio di Tom Hanks, Colin) capisce che è una grande occasione per riavvicinare alcuni elettori delusi. Anche se Nixon ha poco tempo, finisce per accogliere nello studio ovale il famoso cantante. Soprattutto per ottenere in cambio un autografo per la figlia. Il film è abbastanza lento, ma bisogna lasciarlo decantare. Come un buon vino. Perché i due protagonisti, apparentemente lontanissimi, diventano simili: sono appassionati di armi, sono conservatori, odiano gli hippy, i comunisti, i Beatles e i Rolling Stones (figli della cultura britannica dell'epoca).

L'asso della manica di questo film è che anticipa i futuri problemi dei due. Elvis Presley viene ritratto in maniera diversa dall'immaginario collettivo. Un personaggio infantile, contraddittorio e pieno di problemi, nonostante la fama. I problemi psicologici iniziavano a bussare alla porta. Infatti poco tempo dopo (nell'agosto 1977) verrà ritrovato morto per abuso di farmaci. Soffriva di depressione. Richard Nixon, politico piuttosto sboccato, inadeguato e rancoroso, è interpretato in maniera macchiettistica da Kevin Spacey che si diverte a imitarlo alla perfezione perfino nei movimenti. Verrà travolto nell'agosto 1974 dallo scandalo Watergate (per i pochi che non sanno cos'è, consiglio la visione di “Tutti gli uomini del presidente” di Alan J.Pakula). Fu costretto a dimettersi, schiacciato dalle pressioni dell'opinione pubblica.
Il grosso pregio del film è quello di mettere in mostra la fine di un'epoca che non esiste più. Oggi alla massa non interessa più la musica, la cultura, tanto meno la politica. Negli anni '70 invece c'erano icone vere come Elvis e Nixon. Possono piacere o meno (a me ad esempio non piacciono nessuno dei due), ma bisogna ammettere che incarnavano perfettamente l'effervescenza culturale e politica di quegli anni. Il tutto è condito da una sottile ironia che domina l'intera vicenda. Qua e là si sorride, ma l'intento di Liza Johnson è quello di rendere il tutto grottesco. Tanto che nel film non ci sono sesso e droga. Ogni tanto c'è del rock n roll. Ma non ci sono le canzoni di Presley, bensì quelle dei Creedence Clearwater Revival. Il giochino riesce nel complesso grazie ai due attori e alla sceneggiatura che non risparmia frecciatine sul futuro degli inconsapevoli protagonisti. È innegabile che non somigliano fisicamente agli originali, ma sono sublimi nelle movenze. In particolar modo Kevin Spacey è camaleontico e perfettamente a suo agio. Guardate il vero Nixon e vedrete che Spacey si ingobbisce, si inarca in maniera del tutto identica all'originale. Un piccolo grande film “da camera” che, nonostante qualche pecca, merita di essere visto. Anche se poteva trattare questo incontro in maniera più approfondita visto lo spessore della storia in questione.

TOP
– Un film teatrale dominato da due attori bravissimi
– Le interpretazioni grottesche di Michael Shannon e Kevin Spacey
– Kevin Spacey, in particolar modo, imita alla perfezione Nixon anche nei movimenti
– Lo storico incontro proposto in maniera grottesca come simbolo di una società che non esiste più
– Il fatto di aver proposto una storia che molti non conoscevano
– L'approfondimento psicologico dei personaggi principali

FLOP
– La lentezza
– Un'opera piuttosto didascalica dominata da pochi movimenti della macchina da presa
– Alcuni momenti un po' superficiali e “facili”
– L'incontro poteva essere maggiormente approfondito, vista l'importanza storica e simbolica della vicenda

Ultima modifica il Venerdì, 23 Settembre 2016 17:24
Tommaso Alvisi

Nato a Firenze nel maggio 1986, ma residente da sempre nel cuore delle colline del Chianti, a San Casciano. Proprietario di una cartoleria-edicola del mio paese dove vendo di tutto: da cd e dvd, giornali, articoli da regalo e quant'altro.

Da sempre attivo nel sociale e nel volontariato, sono un infaticabile stantuffo con tante passioni: dallo sport (basket, calcio e motori su tutti) alla politica, passando inderogabilmente per il rock e per il cinema. Non a caso, da 9 anni curo il Gruppo Cineforum Arci San Casciano, in un amalgamato gruppo di cinefili doc.

Da qualche anno curo la sezione cinematografica per Il Becco.

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