Tre figli viziati ed allergici al lavoro sono travolti da un colpo di scena che sembra togliere loro le ricchezze consolidate e che costringe un'intera famiglia a ritrovarsi - materialmente e figurativamente - in una catapecchia tarantina.
C'è questo e tanto altro nella commedia, firmata dal regista de Il partigiano Johnny e Lavorare con lentezza Guido Chiesa, Belli di papà. La trama, ispirata a due precedenti film messicani, pur non essendo attuale offre al pubblico uno spunto di riflessione rassicurante ma capace di divertire.
Solida certezza per la commedia italiana, il protagonista, Diego Abatantuono, è affiancato da una brava Matilde Gioli, già protagonista ne Il capitale umano di Paolo Virzì, perfetta nel ruolo della ricca evanescente ed altezzosa, dalla vis comica di Andrea Pisani e dall'esordiente, e un po' scialbo, Francesco Di Raimondo.
In un ruolo troppo marginale per le proprie capacità Antonio Catania.
Una commedia sulla famiglia e per famiglie che, pur priva di idee ficcanti, permette di trascorrere piacevolmente un'ora e mezza.