Ogni martedì, dieci mani, di cinque autori de Il Becco, che partono da punti di vista diversi, attorno al "tema della settimana". Una sorta di editoriale collettivo, dove non si ricerca la sintesi o lo scontro, ma un confronto (possibilmente interessante e utile).
A volta sono otto, altre dodici (le mani dietro agli articoli): ci teniamo elastici.
Cuba: tra presente e futuro, dopo "i Castro"
«Non c’è nessuno spazio per una restaurazione del capitalismo nell’isola». Con queste parole, il nuovo presidente di Cuba Diaz-Canel, ha voluto lanciare un chiaro messaggio di continuità rispetto al percorso rivoluzionario tracciato da Fidel Castro.
Attacco alla Siria: il déjà-vu di cui il mondo non aveva bisogno
Dopo due settimane di propaganda di guerra sul presunto utilizzo di armi chimiche in Siria, a cui hanno partecipato esponenti della sinistra parlamentare, è arrivato puntuale il bombardamento "umanitario".
Nella notte tra venerdì e sabato, statunitensi, francesi e britannici hanno scatenato un bombardamento di missili sul territorio siriano. La promessa di Trump, il suo "arriveranno" (i missili), è stata mantenuta. La Russia invece ha preferito non rispondere, almeno per ora. Vista l'alta densità di eserciti stranieri presenti in Siria il pericolo principale resta il possibile incidente, tanto più che l’amministrazione statunitense potrebbe non essere interessata a fermare l’escalation seguendo la scia di odio e volontà di dominio israeliana.
Arresto di Lula: l'ombra dell'ex presidente sulla politica brasiliana
Consegnandosi alla polizia sabato 7 aprile, l’ex presidente brasiliano Lula ha iniziato a scontare la condanna a dodici anni di carcere che, a sei mesi dalle elezioni, pone fine alla sua carriera politica (uscirebbe di prigione a ottantacinque anni).
Ritardando l’arrivo in carcere di un giorno, trascorso nella propria “casa” politica, il sindacato metallurgico di São Bernardo do Campo, Lula non ha quindi inteso sottrarsi all’esecuzione della sentenza o dare inizio a movimenti di azione extralegale. Chiamando a raccolta i suoi sostenitori, il leader del Partido dos Trabalhadores si è verosimilmente proposto tre obiettivi: un’ultima dimostrazione di forza, per provare a tutto il Paese quanto grande sia ancora il suo consenso presso i ceti popolari; l’invito ai suoi sostenitori a continuare, anche senza la sua guida, la lotta politica contro il ritorno del Brasile a soluzioni autoritarie e conservatrici; gettare i semi di un movimento popolare di resistenza che sarà forse necessario in futuro.
L'ombra del Cremlino si allunga?
Il caso legato alla morte di Sergei Skripal è alla base di una non comune serie di espulsioni di personale diplomatico russo (e dalla Russia).
Sul contesto internazionale le nostre Dieci Mani si sono concentrate recentemente parlando della caduta di Afrin, confermando un ritorno del Cremlino negli scenari politici globali.
Sull'elezione delle presidenze di Camera e Senato
Si consuma in questi giorni la prima fase cruciale della vita istituzionale italiana, con l'elezione dei presidenti dei due rami del parlamento.
Ad una prima fase confusa, connotata da una girandola di nomi, con Lega e M5S intenti a capire come capitalizzare il successo elettorale e Forza Italia indisponibile a farsi mettere da parte, sembra essere seguito un accordo salomonico, con Fico del M5S alla Camera e una forzista al Senato.
L'offensiva turca contro Afrin
Una bella illustrazione di Zerocalcare spiega meglio di mille parole il disinteresse generalizzato che avvolge l’operazione militare turca nel distretto di Afrin.
Se l’eroica resistenza di Kobane contro l’ISIS era stata celebrata ovunque, un silenzio glaciale avvolge la carneficina annunciata di Afrin, contea del Rojava molto vicina al confine turco e oggetto degli interessi strategici di Erdogan, intenzionato a colpire e reprimere con ogni mezzo qualsiasi forma di autoaffermazione del popolo curdo.
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