Lunedì, 27 Gennaio 2014 00:00

Europa: gli Economisti Sgomenti a Firenze

La sede era una delle più prestigiose a Firenze: la Badia Fiesolana che ospita l'Istituto dell'Università Europea è un edificio magnifico circondato dalle verdi colline fiorentine. In netto contrasto con l'ufficialità e la suggestione trasmessa dalla locazione, la partecipazione e la familiarità dei molti ragazzi accorsi all'evento "Can Europe Change? Les Economistes Atterrés at EUI" organizzato dal Collettivo Prezzemolo in collaborazione con Sbilanciamoci!. La presenza di tanti ragazzi e la loro partecipazione sono di per sé una chiara indicazione di quello che dovrebbe essere l'approccio alle tematiche europee: non quello odorante di populismo che caratterizza la strumentalizzazione dei media bensì quello impregnato della consapevolezza che il tema discusso influenza direttamente la nostra vita quotidiana e le possibilità che abbiamo di cambiare lo stato delle cose.

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I nodi italiani stanno venendo tutti al pettine, dopo due anni di bluff sulla ripresa, l'occupazione giovanile, i conti in ordine, il cambiamento di posizione della Germania dopo le sue elezioni, gli eurobond, gli aiuti europei, la messa in comune del debito dei vari paesi della zona euro, lo scorporo degli investimenti pubblici dal conto del deficit, ecc. Niente di tutto ciò sta avvenendo; al più, elemosine europee in cambio di ulteriore “rigore”, cioè massacro sociale. L'economia non solo in Italia ma nella zona euro è in recessione e si sta avvitando pericolosamente in quella condizione di deflazione che impedisce a qualsiasi politica economica venga tentata di sortire risultati; la disoccupazione sta accelerando, la miseria popolare pure, il debito aumenta.

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3.261. E' questo il numero che in questi giorni viene ribadito con orgoglio dalla sinistra andalusa al governo, che in questa regione della Spagna conservatrice di Rajoy gode dell'appoggio sostanziale anche di Izquierda Unida (11,34% dei voti da queste parti, unita ai Verdi).

Sono questi, infatti, i primi risultati esposti dal governo in materia di sfratti scampati dopo il primo anno di attività. Dodici mesi caratterizzati da un preciso piano istituito per aiutare chi non riesce a pagare l'affitto o il mutuo in una delle regioni più povere della Spagna, con una disoccupazione al 36,4% e quasi il 68% di giovani sotto i 25 a casa senza lavoro.

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Parte da Madrid, e precisamente dalla sede madrilena di Izquierda Unida l'assalto di Alexis Tsipras alle istituzioni europee. È qui infatti che pochi giorni fa la Sinistra Europea ha proclamato il leader della sinistra greca, già candidato alle elezioni che solo l'anno scorso sconvolsero il panorama partitico del paese maggiormente colpito dall'austerity, come il prossimo candidato alla presidenza della Commissione Europea. Una decisione ufficializzata dall'attuale presidente della Sinistra Europea Pierre Laurent, che durante la conferenza stampa nella capitale spagnola ha dato il via a tutti i meccanismi necessari per formalizzarne la candidatura.

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Venerdì, 05 Luglio 2013 15:28

Obiettivo? Europa dei popoli e dei diritti

Di seguito la seconda parte – dedicata al contesto europeo – del documento redatto nell'estate 2012 come sintesi degli interventi ospitati nel corso di circa due anni dalla rivista online La Prospettiva, per promuovere un confronto costruttivo fra le diverse anime della sinistra sui temi della crisi e delle politiche economiche e del lavoro.

PER UN'EUROPA DEI POPOLI E DEI DIRITTI

Dalle vicende degli ultimi due anni è emerso con sempre maggiore evidenza come la costruzione stessa di questa Europa, che oggi ha assunto un enorme peso politico ed economico, si presenti di per sé come ademocratica.
In questo senso occorre porre il tema del conflitto contro la “tecnica”. Quella “tecnica” presentata come neutrale (there is no alternative, avrebbe detto Margaret Tatcher) ma che risponde in realtà ai rapporti di forza esistenti, oggi tutti a favore di quei dogmi neoliberisti che sono causa stessa dell’esplosione della crisi.

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