- Francia, contraria ad accordo, con la situazione economica attuale non vuole scontentare i preziosi partner arabi e la lobby filo israeliana.
- Germania, pragmatica, non primeggia durante lavori, ma è molto interessata a riprendere investimenti economici con l'Iran.
- UE, rappresentata dal ministro esteri Mogherini, ha seguito soprattutto gli orientamenti maggioritari, tesi a concludere accordo.
- AIEA, ha svolto il ruolo di ente su cui ricade l'onere delle ispezioni.
- Iran approfitta dell'opportunità di avere revocate le sanzioni economiche, che stanno indebolendo pesantemente l'economia, ma soprattutto conta di avere la possibilità di rientrare nel mercato mondiale dell'energia e ottenere forniture militari, per fronteggiare i rivali arabi a guida saudita ed Israele, che da anni spingono gli USA ad attaccare la Repubblica Islamica, o a lasciarla attaccare delle forze israeliane.
Alleggerire l'abbraccio strategico con l'alleato Russia, avere maggiori risorse da destinare sia all'interno, per le richieste del vasto mondo giovanile, sia al supporto dei fratelli sciiti all'estero, sottoposti agli attacchi armati dei rivali sunniti, tornando ad essere una potenza regionale, sono altre ragioni che spingono alla ratifica.
Come negli USA l'accordo deve essere votato dal Parlamento, pure in Iran esiste un passaggio parlamentare, ma anche il via libera del Consiglio dei Guardiani della Rivoluzione, organismo ristretto di capi religiosi e, soprattutto dalla Guida Suprema Ayatollah Ali Khamenei
Nel periodo di tempo che serve alla presentazione ai vari soggetti che lo devono accettare e alle loro decisioni, tutti coloro contrari alla definitiva ratifica si muoveranno per causare "incidenti" per interromperne il percorso.