Pochi giorni fa in Inghilterra si sono celebrati alcuni matrimoni gay. La legge è stata approvata in via definitiva dal Parlamento nel 2013, con conseguente assenso reale del 17 luglio dello stesso anno. Un atto dovuto poiché in Gran Bretagna le coppie omosessuali godono già degli stessi diritti genitoriali delle coppie etero: possono ad esempio adottare bambini, ricorrere alla fecondazione assistita o alla maternità surrogata.
Il 4 agosto, a 32 anni dallo sciopero della fame del 1981, a Monaghan Town, tra Irlanda e Ulster, si svolge la commemorazione di quella protesta che portò alla morte di 10 giovani irlandesi, di cui Bobby Sands fu solo il primo.
La città è stata scelta per ricordare anche l’anniversario dei funerali di Kieran Doherrty, volontario dell’IRA morto in carcere il 2 agosto del 1981, a soli 25 anni, dopo 73 giorni di sciopero della fame (il più lungo tra quelli di quell’anno e di un solo giorno più corto di quello storico di Terence MacSwiney).
Mentre ero a Londra mi arrivavano costantemente notizie dall’Italia su casi di femminicidio; quasi trenta donne uccise o ferite a morte dal gennaio ad oggi.
A distanza di ormai due mesi, intervallati anche dalle morte di una dei protagonisti principali di quel conflitto - la "Lady di Ferro" Margaret Thatcher -, si conclude con un risultato alquanto scontato il referendum (se così si vuol chiamare) indetto dal governo britannico sul possesso delle Falkland.
Buenos Aires, Belfast, Glasgow, Liverpool trent'anni dopo non dimenticano e non possono dimenticare. Quei popoli hanno vissuto direttamente sulla propria pelle la ferocia reazionaria dei suoi governi e non hanno nessuna intenzione di tacere la propria rabbia. I figli dei minatori la scorsa notte a Brixton sono scesi in piazza e ancora una volta hanno trovato il duro nerbo del manganello come unico interlocutore.
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