In ambito elettorale nuove sentenze si abbattono contro l'ipermaggioritario sistema elettorale nipponico. Questa volta a pronunciarsi è l'alta Corte di Hiroshima che lo scorso 5 dicembre ha sentenziato che le ultime consultazioni per il rinnovo della Camera alta si sono tenute in uno “stato di incostituzionalità” a causa dell'eccessiva disparità tra il numero di voti raccolti dalle liste ed il numero di seggi ottenuti. La Corte ha però riconosciuto valide le elezioni affermando che sono in corso all'interno del Parlamento sforzi per rivedere la normativa elettorale.
La sentenza è il risultato di un ricorso operato da due gruppi di avvocati depositato presso tutte le Alte Corti del Paese al fine di richiedere l'annullamento delle elezioni di luglio.
Non cessano sul fronte economico le manifestazioni contro il Trattato di Libero Commercio Trans-Pacifico. Lo scorso dieci dicembre circa 2.700 cittadini hanno preso parte ad una manifestazione per chiedere che il governo si ritiri dalle negoziazioni. Tra i partecipanti vi erano numerose associazioni e movimenti di insegnanti. Tra i messaggi di solidarietà pervenuti ai manifestanti quello dell'ex premier malese Mahathir bin Mohamad.
(con informazioni di Japan Press Weekly 4 – 10 dic. 2013)
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