Non si arrestano le proteste nella Prefettura di Okinawa contro la progettata nuova base nel distretto di Henoko a Nago. Ad animare la contestazione gruppi locali, il Partito Comunista e quello socialdemocratico. “Pur sconoscendo totalmente le nostre sofferenze durante la battaglia di Okinawa e dopo la guerra, il Primo Ministro Abe non dovrebbe ignorare la volontà dei suoi abitanti” ha dichiarato il deputato comunista Akamine.
Proteste animano anche il mondo del lavoro, lo scorso 13 dicembre la Federazione delle Associazioni Forensi (JFBA) ha tenuto una partecipata assemblea (circa 2000 i presenti) contro i piani di flessibilizzazione del lavoro proposti dal governo Abe.
All'iniziativa hanno dato la loro adesione la Confederazione Nazionale dei Sindacati (Zenroren), la Confederazione Giapponese dei Sindacati (Rengo) ed il Consiglio Nazionale dei Sindacati (Zenrokyo). Il Presidente della JFBA Yamagishi nel proprio discorso di apertura dei lavori ha fortemente criticato la proposta, effettuata il giorno precedente da un comitato ministeriale guidato dal Premier, di una ulteriore deregolamentazione in tema di lavoro interinale. Forte la presa di posizione di Sakuji Daikoku, Presidente di Zenroren il quale ha affermato che le riforme delle normative sul mercato del lavoro avanzate dai conservatori porteranno la maggioranza dei lavoratori ad uno stato di povertà.
In ambito internazionale vi è stata un'importante iniziativa diplomatica del PCG volta a far abbassare la tensione tra Cina e Giappone a seguito della creazione della nuova area di difesa area cinese (ADIZ la sua sigla in inglese) all'interno della quale il governo di Pechino ha incluso anche le disputate isole Senkaku.
Il vicepresidente del PCG Ogata lo scorso 12 dicembre ha avuto un colloquio con Shintong Zhao, dirigente del Dipartimento Relazioni Internazionali del Partito Comunista Cinese, al quale ha espresso la propria contrarietà alle misure prese dal governo del potete vicino in quanto l'inclusione di territori riconosciuti come giapponesi all'interno dello spazio aereo cinese viola la libertà di volo internazionalmente garantita.
Rassicurazioni sono arrivate dal dirigente cinese il quale, pur confermando l'inclusione delle isole nella ADIZ in quanto una demarcazione differente rappresenterebbe agli occhi di Pechino come una rinuncia alla sovranità sulle Senkaku, ha però rassicurato sulla volontà del proprio governo di non voler ostacolare la circolazione aerea.
Zhao ha anche espresso il proprio sostengo alla proposta del PCG per la creazione di una comunità di pace nel nord-est asiatico.
(con informazioni di Japan Press Weekly 11 - 17 dic. 2013)
Immagine tratta da metro.co.uk