In tema di riforme costituzionali lo scorso 4 febbraio il Premier Abe è ritornato all'attacco esprimendo la propria volontà a cambiare l'articolo 96 della Carta, articolo che regola le rigide procedure per modificare la Costituzione.
Rispondendo, in sede di Camera dei Rappresentanti, ad un'interrogazione di un parlamentare del Partito della Restaurazione del Giappone (formazione di ultradestra all'opposizione del governo Abe) il Primo Ministro ha affermato: “se la maggioranza della popolazione vuole una modifica costituzionale sarebbe sbagliato da parte della Dieta rigettare questa richiesta con la sola opposizione di un terzo dei parlamentari”.
La modifica dell'articolo 96 è strettamente legata a quella dell'articolo 9 (che garantisce il carattere pacifista del Paese), antico cavallo di battaglia dei conservatori nipponici.
In ambito internazionale proseguono le attività del Partito Comunista volte a far abbassare la tensione creatasi tra Cina e Giappone in merito alla vicenda della nuova area di difesa aerea cinese che comprende le isole a sovranità nipponica Senkaku. Lo scorso 5 febbraio il Presidente del PCG Shii ha avuto un colloquio con Yonghua Cheng, ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese a Tokyo. Shii ha illustrato al diplomatico cinese la proposta, approvata dal ventiseiesimo congresso del PCG, di creare una comunità di pace nel nord-est dell'Asia.
(con informazioni di Japan Press Weekly 5 – 11 febb. 2014)