Domenica, 18 Gennaio 2015 00:00

Pillole dal Giappone #67 - La social card sbarcherà ad Osaka

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Riforma democratica, investimento sui movimenti locali (come quello contro la nuova base militare ad Okinawa), bloccare il militarismo di Abe: questi i temi cardine del discorso inaugurale per il nuovo anno del Presidente del Partito Comunista Shii tenutosi lo scorso cinque gennaio presso la sede nazionale del Partito.
Il leader comunista ha affermato la necessità di lavorare per un partito più grande sottolineando l'impegno profuso dal 2006 nella formazione dei giovani quadri: “senza quegli sforzi non avremmo ottenuto l'incredibile avanzamento conseguito nelle elezioni per il rinnovo della Camera bassa”.

Il 24 dicembre, intanto, le due Camere della Dieta hanno dato il disco verde al nuovo governo PLD-Nuovo Komeito. Il premier Abe ha confermato tutti i ministri uscenti, eccezion fatta per Akinori Eto, responsabile della Difesa, il quale – beneficiario lo scorso anno di un finanziamento illecito – ha ceduto il posto a Gen Nakatani, già a capo dell'Agenzia per la Difesa (vecchio nome del ministero) nel primo governo Koizumi.
Ministero della Difesa che si appresta ad aumentare la collaborazione tra il proprio Istituto per lo Sviluppo e la Ricerca Tecnica e le università. Contro la collaborazione ai fini dello sviluppo di tecnologie belliche tra il Ministero della Difesa e le università si sono schierati numerosi studiosi e ricercatori oltre al sindacato dei dipendenti dell'Università di Tokyo.

In ambito welfare, lo scorso 26 dicembre, il sindaco Hashimoto ha annunciato che in aprile si darà avvio alla distribuzione di una carta prepagata destinata ai beneficiari di assistenza sociale. La carta permetterà di acquistare beni nei negozi che accettano le carte VISA. Un progetto che “può violare i diritti costituzionali” secondo Mitsuru Kuroda, esperto di politiche municipali.
Lo stesso giorno il Ministero del Welfare ha annunciato la prossima riduzione dell'ammontare dei contributi destinati alle famiglie più bisognose per il riscaldamento delle abitazioni.

In tema lavoro, dati resi pubblici dal Ministero del Lavoro hanno mostrato come lo scorso novembre il numero di lavoratori precari ha superato il numero di venti milioni, crescendo di 480.000 unità nel 2014. In percentuale i lavoratori a tempo determinato (esclusi coloro che svolgono incarichi direttivi) rappresentano il 38% del totale, oltre il 57% delle lavoratrici ed oltre il 50% dei giovani lavoratori.

(con informazioni di Japan Press Weekly 24 dic. 2014 – 6 genn. 2015)

Ultima modifica il Sabato, 17 Gennaio 2015 17:40
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

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