Se le basi per una futura coalizione di scopo sembrano essere state gettate, rimane improbabile un ritorno a breve alle urne per quanto concerne la Camera bassa (quella che ha i maggiori poteri, in primo luogo nella formazione dell'esecutivo, nel bicamerismo imperfetto nipponico).
Ragionevolmente realizzabile sarà il formarsi di un cartello elettorale delle opposizioni per il rinnovo parziale della Camera dei Consiglieri del prossimo anno.
"Sulla base di un cooperazione senza precedenti tra i partiti dell'opposizione e i movimenti, dobbiamo far decollare la nostra campagna. Manca meno di un anno per le elezioni della Camera dei Consiglieri, mentre le elezioni politiche potrebbero tenersi in qualsiasi momento. Nelle elezioni per il rinnovo della Camera dei Consiglieri le opposizioni dovranno superare i partiti di governo. Successivamente, il cambio di governo potrà essere ottenuto con la vittoria alle elezioni politiche. Dobbiamo tenere ben presenti questi obiettivi e lavorare per la loro realizzazione" ha affermato alla riunione dei gruppi parlamentari del proprio partito il Presidente del PDG Okada.
Shii, per parte sua, ha comunque chiarito che l'alternativa di governo proposta dai comunisti avrà come unico obiettivo la cancellazione delle leggi e dei provvedimenti bellicisti, facendo un distinguo tra un governo democratico - frutto di un fronte politico e con un proprio programma di riforme - ed un governo di scopo.
Nel contempo, 75 ex giudici di Corti distrettuali hanno sottoscritto e presentato al Presidente della Camera dei Consiglieri un comunicato per affermare l'incostituzionalità della legislazione in materia di difesa recentemente approvata.
Concorde con l'incostituzionalità delle nuove leggi anche l'ex membro della Corte Suprema Kunio Hamada.
Eccitata dalla possibilità che il percorso militarista, avviato da Abe, possa portare nuovi affari la confindustria nipponica. Lo scorso 15 settembre Keidanren ha auspicato che il governo adotti una “strategia nazionale” per sviluppare la produzione bellica e facilitare l'esportazione di armi verso l'India, l'Asia del Sud-Est, gli Stati Uniti e l'Europa.
L'attivismo di Abe sul fronte militare ha, intanto, avuto come primo effetto l'occupazione da parte dei liberal-democratici di tutto lo spazio politico alla loro destra.
In fase di dissoluzione appare, infatti, il Partito delle Future Generazioni, formazione dell'ultradestra nazionalista fondata dall'ex governatore di Tokyo Ishihara sulle ceneri del Partito della Restaurazione del Giappone (i cui membri sono in larga parte confluiti nel Partito dell'Innovazione): i due deputati Tekeo Hiranuma e Hiroyuki Sonoda hanno rassegnato le loro dimissioni dal partito ed aderito al PLD. Per un ritorno a casa anche l'ex segretario Hiroshi Yamada che sarà candidato in quota PLD alle prossime elezioni per il rinnovo della Camera alta. Questi abbandoni, uniti allo scarsissimo risultato ottenuto alle elezioni del 2014 (lo stesso Ishihara ha fallito la rielezione), sembrano condurre il PFG verso un suo riassorbimento in quel Partito Liberal-Democratico dal quale provengono gran parte dei suoi aderenti.
Nuovi sviluppi giungono, frattanto, dalla nuova battaglia di Okinawa (questa volta combattuta a colpi di manifestazioni e carte bollate): l'Assemblea della Prefettura ha approvato la decisione del governatore Takeshi Onaga per il ritiro delle autorizzazioni, concesse dal predecessore Nakaima, per i lavori preparatori necessari alla realizzazione della nuova base militare a stelle e strisce nel distretto di Henoko a Nago.
(con informazioni di Japan Press Weekly 16 - 29 sett. 2015, dpj.or.jp e japantimes.co.jp)