Sabato, 07 Novembre 2015 13:28

Pillole dal Giappone #109 – Importante summit trilaterale Cina-Giappone-Corea

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Un importante summit sino-nippo-coreano si è svolto la scorsa settimana a Seul, capitale della Repubblica di Corea. L'incontro trilaterale ai massimi vertici, che non si teneva da tre anni, ha visto la partecipazione del Capo del Governo cinese Li Keqiang, del suo omologo giapponese Abe e della Presidentessa coreana Park.
La ripresa di questi incontri è stata commentata positivamente da tutti i partecipanti nonché dal Segretario Generale dell'ONU Ban Ki-moon: “le Nazioni Unite incoraggiano tutte le parti a lavorare in stretta cooperazione al fine di di promuovere la fiducia reciproca, la pace e la prosperità nella regione”, ha affermato l'ex ministro degli Esteri sudcoreano.
Cina, Giappone e Repubblica di Corea, in quanto più grandi economie dell'Asia dell'Est e locomotive della crescita economica regionale, hanno sulle proprie spalle molto del peso della crescita economica mondiale. I leader delle tre nazioni hanno ribadito, nel corso dell'incontro, che attribuiscono grande importanza alla cooperazione trilaterale, ed hanno convenuto che la storia ed altri temi sensibili debbono essere trattati in maniera appropriata e che i tre Paesi debbono lavorare per l'integrazione economica regionale sulla base del principio di un corretto confronto con la storia ed avanzando verso il futuro, dando, quindi, un grande contributo al rinnovamento complessivo dell'Asia così come alla pace ed allo svilluppo mondiale ha affermato la Portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino Hua Chunying, la quale ha anche ribadito, in tema di sicurezza della penisola coreana, lo sforzo della RPC per sua la denuclearizzazione.

Un summit resosi necessario - mettendo da parte le dispute territoriali sino-giapponesi e nippo-coreane nonché gli scontri sulla storia coloniale del Sol Levante e sulla sua rimilitarizzazione - in un'area che vede economie tra loro sempre più interdipendenti, e sempre più importanti: i tre PIL combinati rappresentano, infatti, il 21% del PIL mondiale ed il 70% di quello asiatico.
Tra gli argomenti sul tavolo è stata, difatti, l'economia a farla da padrona, con una discussione circa la possibilità di un accordo di libero commercio trilaterale (accordo del quale si è cominciato a parlare nel 2012) e di un rafforzamento del Regional Comprehensive Economic Partnership (accordo che interessa le economie di Cina, Giappone, Corea del Sud, di altre dieci nazioni ASEAN nonché di India, Australia e Nuova Zelanda).

Nell'ambito del dialogo tra le parti al fine di attenuare la tensione nell'Asia del Nord-Est un altro importante colloquio si è tenuto, lo scorso 4 novembre, a Kuala Lumpur, tra il ministro della Difesa del Sol Levante Gen Nakatani ed il suo omologo cinese Chang Wanquan.
L'ultimo incontro tra i ministri della Difesa dei due Paesi aveva avuto luogo nel 2011.

Tornando a Tokyo, non cessa la battaglia a base di carte bollate tra il governo centrale e la Prefettura di Okinawa, guidata dall'anti-base Takeshi Onaga. Per il governo è infatti nullo l'atto di revoca delle autorizzazioni per la realizzazione di una discarica (uno dei lavori preparatori necessari alla costruzione della base militare statunitense di Henoko che sostituirà quella di Ginowan).
Dal canto suo, il governatore di Okinawa, ha dichiarato che si rivolgerà al Consiglio per la Gestione dei Contenziosi tra il governo nazionale e le amministrazioni locali.

Nel settore dell'istruzione, intanto, il ministro delle Finanze, l'ultraliberista Taro Aso, ha annunciato, lo scorso 26 ottobre, un piano che chieda agli atenei di aumentare considerevolmente le tasse a carico degli studenti, ciò al fine di rendere le università meno dipendenti dai finanziamenti statali.
Una richiesta, quella di Aso, che aumenterà le diseguaglianze per l'Associazione delle Università Nazionali. Tra i Paesi OCSE il Giappone è quello con la più alta quota di spese per l'istruzione a carico delle famiglie degli studenti.

Sul fronte nucleare, è sul punto di essere riattivata la centrale di Ikata (Prefettura di Ehime, isola di Shikoku). Dopo che, la scorsa estate, era giunto il parere favorevole dell'Agenzia Regolatrice per il Nucleare, adesso è arrivata anche l'approvazione del sindaco di Ikata e del governatore della Prefettura. Circa 4.000 cittadini hanno manifestato, il primo novembre, per chiedere lo stop alla ripresa della generazione elettrica dell'impianto.

In ambito politico, la proposta, lanciata dal Partito Comunista, per un governo di coalizione che cancelli le politiche militariste di Abe, ha trovato l'approvazione del premio Nobel per la Fisica Toshihide Maskawa.
Ad illustrare la posizione del PCG allo studioso era stato, lo scorso 28 ottobre, il suo leader Shii, presso il campus dell'Università di Nagoya.

(con infomazioni di Japan Press Weekly 28 ott. - 3 nov. 2015, xinhuanet.com, fmprc.gov.cn, mofa.go.jp, ajw.asahi.com)

foto Kim Hong-Ji

Ultima modifica il Sabato, 07 Novembre 2015 13:55
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

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