Sempre nell'ambito della produzione di energia elettrica, mentre nella capitale francese si discutevano strategie - con scarso risultato - per un futuro più verde, o meno grigio, l'organizzazione non governativa Kiko Network ha reso noto che sono 48 le centrali alimentate a carbone progettate o già costruite. Secondo l'ONG, qualora questi impianti diventassero operativi, si avrebbe una produzione di C02 pari a 141 milioni di tonnellate l'anno.
Sul fronte istruzione, una ricerca OCSE, pubblicata lo scorso 24 novembre, ha mostrato come, per il sesto anno di fila, il Sol Levante occupi la coda della classifica per qunato concerne la spesa pubblica per l'istruzione in rapporto al PIL. La percentuale spesa dal Giappone in tale settore è stata, infatti, del 3,5% a fronte di una media del 4,7%.
Tra i Paesi più virtuosi vi è la Norvegia, con una spesa in rapporto al PIL pari al 6,5%.
Proprio da un'università giungono, inaspettatamente, buone notizie. Circa 3000 docenti part-time dell'Università di Waseda (una delle maggiori del Giappone), al termine di una contrattazione avvenuta presso il ministero del Lavoro, hanno ottenuto il contratto a tempo indeterminato.
(con informazioni di Japan Press Weekly 25 nov. - 1 dic. 2015)