Domenica, 17 Gennaio 2016 00:00

Pillole dal Giappone #117 - Abenomics: tra cali costanti dei maggiori indicatori economici e crescite dello zero virgola

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Preoccupazione ha destato nel Sol Levante il test atomico realizzato dalla Corea del Nord (ci sono dubbi sul tipo di ordigno che le autorità di Pyongyang hanno dichiarato trattarsi di bomba H).
“Una grave minaccia per la sicurezza del nostro Paese” per il premier Abe, il quale ha anche affermato che il Giappone prenderà “decise azioni” in cooperazione Stati Uniti, Russia, Cina e Corea del Sud.
Posizione condivisa dal Presidente del Partito Democratico Okada, per il quale il test è stato “un crimine che non minaccia unicamente il Giappone ma anche la pace in Asia e nella comunità internazionale nel suo complesso”.

“Questa è la quarta volta che la Corea del Nord ha realizzato un test atomico ed ogni volta queste azioni hanno inflitto un danno alla comunità coreana in Giappone” ha affermato Kwak Jinwoong, dell'associazione degli zainichi di Osaka. “Credo non ci sia un solo coreano residente in Giappone che appoggi il test” ha sottolineato il rappresentante della Ong. “Chiediamo con forza alla comunità internazionale di unirsi al fine di rafforzare gli sforzi politici e diplomatici che rispondano a questa azione, prendendo le opportune misure perchè la Corea del Nord abbandoni il suo programma nucleare” si legge nel comunicato del Partito Comunista.

In ambito di riforma costituzionale, lo scorso 19 dicembre si è tenuta una cena tra il premier Abe, il Segretario Generale del Gabinetto Suga, il sindaco di Osaka Toru Hashimoto ed il nuovo segretario dell'Associazione per la Restaurazione di Osaka Ichiro Matsui. Secondo quanto riportato dai media, e confermato dallo stesso Abe, l'argomento cardine dell'incontro è stato il tentativo di coinvolgimento degli ex appartenenti al Partito dell'Innovazione ai progetti di riforma costituzionale portati avanti dalla maggioranza di governo.
Intanto nella società prendono vita campagne contrapposte concernenti l'articolo 9. Il primo gennaio l'ente per i santuari di Tokyo (organizzazione scintoista che ha la responsabilità di quasi 1.400 templi) ha raccolto delle firme, tra i visitatori, in favore della revisione del carattere pacifista della costituzione.
Il 5 gennaio, invece, circa 5000 persone hanno manifestato, presso la stazione Shinjuku di Tokyo, contro le leggi belliciste, approvate in settembre dal parlamento, e per l'unione dei partiti dell'opposizione, nelle prossime elezioni per il rinnovo della Camera dei Consiglieri, al fine di sconfiggere la coalizione di governo.
La manifestazione è stata convocata dall'Alleanza Civica per la Pace ed il Costituzionalismo, raggruppamento, nato a dicembre dello scorso anno, che vede la partecipazione di numerose realtà associative e studentesche.

Sul fronte sempre caldo della nuova base di Okinawa, mentre prosegue la battaglia a suon di carte bollate tra la Prefettura ed il governo centrale, il periodo comunista Akahata ha riportato che dieci aziende del settore edile, coinvolte nei lavori di costruzione dell'installazione militare, hanno donato al Partito Liberal-Democratico 63 milioni di yen nell'anno 2014. Nove di queste dieci compagnie avevano effettuato donazioni anche nel 2013 per un totale di 43.700.000 yen.

Il 7 gennaio, intanto, su richiesta del senatore comunista Satoshi Inoue è stato, reso noto il testo tradotto dell'accordo quadro dell'Accordo di Libero commercio per l'area del Pacifico. Manca ancora, al parlamento, la traduzione di altri documenti inerenti il trattato sottoscritto ad Atlanta ad ottobre dello scorso anno.

Frattanto, dati dell'Istituto per le Politiche del Lavoro e della Formazione (JLPT, la sua sigla in inglese), resi noti in dicembre, mostrano un ulteriore, leggero calo, del tasso di sindacalizzazione tra i lavoratori, poco sopra il 17% del totale, cioè quasi 9.900.000 lavoratori su un totale di oltre 56.000.000 di attivi (tra questi ultimi sono oltre 20 milioni i non-regular workers, cioè quanti non lavorano a tempo indeterminato o ad orario pieno) e della produzione industriale.
Produzione industriale che, secondo dati provenienti dal governo, deve anche affrontare il drammatico calo delle piccole e medie imprese. Nel lungo periodo che va dal 1981 al 2012, il numero di tali aziende (che rappresentano circa il 90% del totale ed impiegano il 70% della forza lavoro nipponica) è sceso del 30%.
Dati non migliori, sempre secondo le statistiche elaborate dal JLPT, riguardano la bilancia commerciale (con un passivo in crescita a partire dal 2011 e nonostante il fortissimo calo del costo del petrolio del 2015).

(con informazioni Japan Press Weekly 23 dic. 2015 – 05 genn. 2016 e 06 – 12 genn. 2016; japantimes.co.jp; dpj.or.jp e jil.go.jp)

Ultima modifica il Sabato, 16 Gennaio 2016 21:24
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

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