Domenica, 10 Settembre 2017 00:00

Pillole dal Giappone #202 – Test atomico di Pyongyang

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Settimana aperta da un test nucleare nordcoreano che aggiunge benzina sul fuoco ad una situazione già esplosiva. A dare l'allarme lo Stato Maggiore della Corea del Sud che ha riferito di un terremoto (dalla magnitudo incerta ma intorno a 5.7) avvenuto domenica scorsa alle 12,29 (ora di Seul) nella provincia di Hamgyong e per la precisione nel sito di Punggye-ri. Conferma è arrivata dalla televisione nordcoreana che ha annunciato che il test, di una bomba H, si è svolto con successo.
Poco prima del test l'agenzia di stampa KCNA aveva diffuso un comunicato su un'ispezione condotta da Kim Jong Un ad un centro per la produzione di armi atomiche. Il comunicato era accompagnato da una fotografia che sembrerebbe rappresentare un manufatto in grado di contenere un ordigno atomico.
Una bomba “dal potenziale senza precedenti” ha poi commentato l'agenzia nordcoreana.
Per il servizio meteorologico di Seul l'ordigno ha sviluppato una potenza intorno ai 50 chilotoni (dunque molto più potente rispetto, ad esempio, al test del gennaio 2016), pari a 50.000 tonnellate di tritolo.


“Il Presidente Moon ha detto che la nazione non consentirà alla Corea del Nord di avanzare nelle proprie tecnologie nucleari e missilistiche” ha affermato Chung Eui-yong, Congliere per la Sicurezza Nazionale di Seul all'uscita dalla riunione di emergenza del massimo organismo di difesa della RdC. La Corea del Sud ha anche simulato, il giorno seguente, un attacco missilistico lanciando nel Mar del Giappone un proprio missile Hyunmoo II e condotto voli di avvertimento con i propri caccia F-15.
“Il programma missilistico e nucleare della Corea del Nord pone una minaccia grave ed immediata” ha commentato a caldo il premier nipponico Shinzo Abe. Immediati i colloqui tra i responsabili della sicurezza nazionale di Tokyo e Washington con il Consigliere per la Sicurezza Nazionale USA Herbert McMaster che ha assicurato all'omologo Shotaro Taniuchi che gli Stati Uniti sono pronti ad intervenire con il proprio arsenale atomico in difesa degli alleati.
Durante la giornata una telefonata è intercorsa anche tra Abe ed il Presidente russo Putin. “Vladimir Putin si è appellato alla comunità internazionale a non dare risposte emotive agendo con calma ed in maniera appropriata sottolineando che una soluzione globale al tema nucleare ed agli altri problemi riguardanti la Penisola coreana può essere ottenuta soltanto per via politica e diplomatica” ha detto ai giornalisti il Portavoce del Presidenza russa Peskov il quale ha escluso la possibilità di colloqui diretti tra il Presidente russo e quello nordcoreano. Di “grave minaccia per la sicurezza nella Penisola coreana e nell'intera regione” ha parlato il ministro degli Esteri di Mosca Sergej Lavrov (che proprio a fine agosto aveva avuto un colloquio vis a vis con l'omologo sudcoreano) il quale ha avvisato che “il proseguire su questa linea porterà gravi conseguenze per la stessa Corea del Nord” ed invitato “tutte le parti interessate a ritornare presto al dialogo ed ai negoziati che soli possono essere la strada per un accordo globale sui problemi della Penisola coreana”.
Di necessità per la Corea del Nord di abbandonare “in maniera piena e verificabile” il proprio programma nucleare e missilistico ha parlato una dichiarazione, sostanzialmente fotocopia a quella presente nella dichiarazione finale del vertice di Taormina, sottoscritta dai Paesi del G7 il 4 settembre. Nel breve testo si minacciano nuove sanzioni ma nulla di nuovo è giunto (e sul punto specifico il ministro degli Esteri nipponico Taro Kono, in evidente difficoltà, si è rifiutato di rispondere) sul fronte della sanzione più temibile, vale a dire cioè quella sulle esportazioni verso la RPDC di petrolio.
Frattanto durante la settimana (l'ultima volta sabato scorso) F-15 nipponici e bombardieri B1-B statunitensi hanno effettuato voli congiunti nel Mar Cinese Orientale.

Tensione, ma soltanto verbale, anche giovedì con Donald Trump che ha “twittatto” che consentirà “l'acquisto per Corea del Sud e Giappone di sofisticati equipaggiamenti militari dagli Stati Uniti” mentre Han Tae-song, ambasciatore nordcoreano a Ginevra, per nulla intimorito ha dichiarato che il test è stato “un pacco regalo per nessun altro tranne che per gli Stati Uniti”. La possibilità di acquistare missili dagli USA è stata presa sul serio dal parlamentare liberal-democratico Katsuyuki Kawai, consigliere per gli affari esteri di Abe: “credo sia giunto il tempo di considerare la possibilità di acquistare missili a medio raggio e navali”.
Il Presidente statunitense ha anche avuto un colloquio telefonico, lo scorso mercoledì, con il Presidente cinese Xi. Durante lo scambio di vedute Xi ha ribadito la determinazione del proprio Paese a far progredire il regime della non proliferazione nucleare e a risolvere la questione nordcoreana mediante colloqui negoziali.

Un appello al Giappone affinché spinga la dirigenza nordcoreana a sedersi ad un tavolo negoziale è arrivato dalla confederazione dei superstiti dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki: “il ruolo del Giappone deve essere quello di spingere Corea del Nord e Stati Uniti a discutere insieme nell'ambito di un negoziato” ha affermato Terumi Tanaka, Segretario Generale di Nihon Hidankyo.

Nuova riunione, frattanto, del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Uniti è stata convocata per il 4 settembre su richiesta di Stati Uniti, Francia, Giappone, Corea del Sud e Gran Bretagna. Allo studio dell'organismo nuove sanzioni (sul poco rimasto di non ancora colpito dalle risoluzioni, in primis il settore tessile) anche se l'ambasciatore russo Nebenzia ha messo in guardia i colleghi affermando che “pensare di risolvere la questione attraverso le sole sanzioni è impossibile”. Un appello all'unità del Consiglio di Sicurezza è giunto da Jeffrey Feltman, diplomatico statunitense attualmente sottosegretario agli Affari Politici delle Nazioni Unite.
“Il nuovo test, il sesto dal 2006, mostra che vi è una totale indifferenza verso le richieste della comunità internazionale” per Yukiya Amano, Direttore Generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica.

In ambito economico le mosse nordcoreane hanno provocato un apprezzamento dello yen rispetto al dollaro. Paradossalmente gli investitori stanno considerando la divisa nipponica come sicura, ed anzi rifugio, nonostante la crisi con il vicino Stato.
Se l'apprezzamento dello yen non provocherà nulla di buono nell'economia nipponica (che prova invece disperatamente da anni ad ottenere un suo forte deprezzamento mediante le politiche di monetary easing Banca Centrale) dati positivi giungono per le imprese secondo quanto reso noto dal Ministero delle Finanze che mostrano una crescita dei profitti delle aziende (+7,5% rispetto nel 2016 rispetto al 2015).
Nel settore ittico il Giappone è stato parzialmente isolato nell'ambito della Commissione per la Pesca del Pacifico Centrale sulla tutela delle riserve di tonno pinna blu (tra i principali prodotti ittici niponici). L'organismo, riunitosi a Busan (Corea del Sud), ha in buona sostanza sostanza mediato tra la proposta giapponese (che prevedeva verifiche sulle riserve ittiche di anno in anno al fine di espandere la pesca ed ottenere l'obiettivo di 130.000 tonnellate entro il 2034) e quella degli Paesi convinti che le restrinzioni al pescato debbano rimanere quelle attuali qualora non si ottenga una ripresa significativa delle risorse ittiche.
Novità potrebbero riguardare il gruppo Poste del Giappone: il governo starebbe infatti pensando di cedere altri pacchetti di azioni (attualmente la società è all'80% pubblica) da qui al 2022 per ottenere 4.000 miliardi di yen da destinare alla ricostruzione delle aree colpite dal sisma e dal maremoto del 2011.
Novità anche dal processo di parziale privatizzazione del colosso russo Rosnef, secondo quanto emerso nell'ambito di una causa in tribunale che si sta svolgendo in Russia (causa che vede coinvolto l'ex ministro dell'Economia Uljukajev) Igor Sechin, capo del gigante petrolifero, avrebbe trattato, prima della cessione ad un gruppo qatariota, con investitori nipponici (i cui nomi sono però rimasti nell'ombra) e questo avrebbe rappresentato il primo passo (e qui il coinvolgimento del governo) per sbloccare progetti congiunti nelle contese Curili meridionali. Già lo scorso anno era emerso che il governo nipponico, tramite Japan Oil, avrebbe offerto quasi dieci miliardi di dollari per acquistare il 10% di Rosnef.

Approvato intanto il bilancio di previsione dello Stato per l'anno fiscale 2018. La cifra, un record, è pari a quasi 929 miliardi di dollari (100 mila miliardi e 960 milioni di yen per la precisione). Oltre 23.000 miliardi (con un piccolo incremento rispetto allo scorso anno) serviranno a ripagare gli interessi sul debito; 31.000 miliardi e 430 milioni saranno destinati al budget del Ministero del Lavoro e della Salute (con una crescita di 630 miliardi); 5.000 miliardi e 260 milioni è la cifra che sarà destinata alla Difesa. Enormemente aumentata la dotazione che sarà corrisposta al Ministero delle Infrastrutture: dai 5.000 miliardi e 920 milioni del precedente bilancio si è passati a 6.000 miliiardi e 840 milioni. Quest'ultimo aumento è in gran parte motivato dalle spese connesse all'organizzazione dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Intanto secondo gli ultimi dati forniti dal governo ed afferenti al secondo quarto dell'anno l'aumento del PIL a fine 2017 potrebbe attestarsi al 2,5%.

La crisi nordcoreana ha monopolizzato anche l'Eastern Economic Forum di Vladivostok nell'ambito del quale vi è stato un breve colloquio tra il padrone di casa Vladimir Putin ed il premier nipponico Abe. Tra i temi affrontati dai due leader quello del trattato di pace tra i due Paesi che chiuda giuridicamente la pagina del secondo conflitto: un argomento oramai arenatosi per le rigidità di entrambe le nazioni circa lo status delle Curili meridionali e le numerose iniziative economiche congiunte che, a dispetto delle rispettive propagande, lì si stanno svolgendo.
Incontro anche tra Abe e l'omologo sudcoreano Moon al fine di concordare una linea comune (che è poi, come si è detto, la richiesta di embrago su gas e petrolio per la RPDC) alla prossima riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. “Il dialogo con la Corea del Nord avverrà dopo ulteriori pressioni” ha comunque chiarito il ministro degli Esteri nipponico Taro Kono commentando gli incontri avuti da Abe nella città russa.
Il forum è stata comunque l'occassione per un accordo tra la giapponese Toshiba Infrastructure Systems and Solutions e la russa Russian Post per la realizzazione del nuovo centro di smistamento postale di Kazan. Inaugurato anche il Russky Technopark che opererà nell'ambito dell'Università Federale dell'Estremo Oriente e potrà rappresentare un punto di contatto tra le esperienze di ricerca dei Paesi più prossimi e quelle russe mentre rimane sul tavolo (i russi sono preoccupati che Tokyo non partecipi con fondi sostanziosi) l'idea di un corridoio sottomarino che colleghi Sachalin ad Hokkaido. Tutto incentrato sulle nuove opportunità economiche, in particolar modo quelle legate al porto di Vladivostok, il discorso di apertura del summit tenuto da Putin.

Buone notizie da Fukushima, secondo dati resi noti dalla Prefettura il 4 settembre scorso il livello di radiazioni nel comune di Minami-Soma sarebbe simile a quello di altre parti del Giappone. Le rilevazioni, effettuate in 25 diverse città del Giappone, mostrano come nella cittadina - situata sulla costa del Pacifico a nord dell'impianto e nella quale il divieto di residenza è stato tolto per quasi tutto il territorio comunale nel luglio 2016 - il livello di radiazioni non si discosti molto da quello di città situate lontanissimo dalla centrale di Fukushima.
Sarebbe invece sempre più prossima la riattivazione della centrale di Kashiwazaki-Kariwa, la principale centrale di proprietà di TEPCO, fondamentale affinché la società possa riprendersi economicamente e fronteggiare gli enormi risarcimenti cui è stata (e sarà) condannata a pagare. L'Autorità Regolatrice per il Nucleare si è nuovamente riunita lo scorso 6 settembre per analizzare la documentazione fornita dalla società elettrica e verificare se la centrale si attiene alle nuove normative di sicurezza introdotte dopo il 2011. L'Autorità ha comunque rinviato la decisione alla prossima riunione che si svolgerà il 13 settembre.
Permane la contrarietà del Governatore della Prefettura, Ryuichi Yoneyama, sorretto da una coalizione progressista, che ha parlato della necessità di un processo “di tre o quattro anni” per verificare se realmente l'impianto è sicuro.

In ambito politico sostituzione a tempo di record per la figura individuata per ricoprire il ruolo di Segretaria Generale del Partito Democratico: la parlamentare Shiori Yamao, designata meno di una settimana fa dal nuovo Presidente Maehara non ricoprirà l'incarico. Tra i motivi del passo indietro operato dal nuovo leader la poca esperienza maturata dalla Yamao. Qualche giorno dopo, il 7 settembre, la deputata ha anche annunciato, dopo il coinvolgimento in una presunta relazione extraconiugale - argomento che ha affollato le pagine della stampa scandalistica - che lascerà il partito “per allontanare ogni confusione durante la prossima sessione della Dieta”. Il nuovo responsabile della segreteria sarà Atsushi Oshima, orginariamente designato per il ruolo di vicepresidente.

Nel settore dell'istruzione piccolo ma significativo passo indietro del Giappone. Secondo la consueta classifica del Times Higher Education tre università asiatiche sono quest'anno tra le prime trenta del mondo e si tratta dell'Università Nazionale di Singapore (al 22° posto, un +2 rispetto allo scorso anno) e le cinesi Beijing Daxue e Tsinghua. Tra gli atenei nipponici primo posto per l'Università di Tokyo, al 46° posto (-7 posizioni rispetto alla precedente rilevazione) seguita al 74° posto dall'Università di Kyoto (+17). Quello dell'Università di Tokyo è “una preoccupante tendenza” per Phil Baty, tra i responsabili della classifica il quale ha sottolineato, viceversa, come per la prima volta due università della Repubblica Popolare siano tra le prime trenta al mondo.

(con informazioni di un.org; kremlin.ru; forumvostok.ru; mid.ru; japan.kantei.go.jp; mofa.go.jp; tass.com; kcna.kp; yna.co.kr; xinhuanet.com; mainichi.jp; nhk.or.jp; asahi.com; japantimes.co.jp)

Ultima modifica il Domenica, 10 Settembre 2017 16:51
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

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