Le esercitazioni militari continuano a scandire le settimane nell'Asia del Nord-Est. Lunedì scorso è stata la volta di manovre congiunte USA, Repubblica di Corea e Giappone. Secondo quanto reso noto dal Ministero della Difesa di Seul le esercitazioni, durate due giorni, avevano lo scopo di simulare la reazione dei tre Paesi in caso di lancio di un missile balistico nordcoreano ed hanno visto la partecipazione di cacciatorpedinieri nipponici equipaggiati con il sistema antimissilistico Aegis. L'installazione di due nuove batterie equipaggiate con tale sistema potrebbe essere approvata dal governo il prossimo 19 dicembre. Le piattaforme saranno poste presso le basi delle forze di terra delle Forze di Autodifesa nelle Prefetture di Akita e Yamaguchi.
Preoccupazione su questo punto è stata espressa dalla Russia che ha inviato in Giappone il generale Valery Gerasimov. “Le strutture saranno sotto il controllo degli Stati Uniti e ciò ci preoccupa” ha detto il rappresentante russo incontrando il ministro della Difesa di Tokyo Onodera.

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Settimana iniziata con l'incontro tra il neoriconfermato Shinzo Abe e l'omologo Rodrigo Duterte. Il Presidente filippino ha infatti effettuato lo scorso lunedì una visita ufficiale a Tokyo con l'obiettivo di affrontare alcuni temi di cooperazione economica nonché per ricambiare quella fatta dal premier nipponico a Manila lo scorso gennaio.
Di una “età dell'oro del nostro partenariato strategico” ha parlato Duterte al termine dell'incontro sottolineando come la collaborazione tra i due Paesi si approfondirà in particolare su alcuni progetti infrastrutturali che riguarderanno la capitale filippina. Definito in dettaglio un accordo per il finanziamento da parte di Tokyo dei lavori per la costruzione di linee di metropolitana a Manila (con un tasso di interesse dello 0,1%) e di un bypass viario nella città di Plaridel (in questo caso con un tasso di interesse dell'1,5%).

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Netta conferma dei liberal-democratici (33,28%, oltre 18.500.000 voti): è questo il dato che emerge cristallino dalle elezioni anticipate per il rinnovo della Camera dei Rappresentanti convocate dal premier Abe proprio per ottenere una nuova legittimazione. Dei 465 seggi rinnovati - dieci in meno rispetto alla scorsa volta in virtù di una controversa riforma dei collegi elettorali - la coalizione PLD-Nuovo Komeito ne ha riottenuti 313 (ne aveva 318 nella Camera uscente) superando, sia pur di poco, la maggioranza dei due terzi necessaria in entrambe le Camere per poter iniziare un processo di revisione costituzionale i cui confini non sono però ancora chiari.
Ferma restando la volontà dei conservatori (del PLD molto più che del Nuovo Komeito) di intervenire sull'articolo 9 della Carta, quello che assicura il carattere pacifista del Sol Levante, commentando il risultato elettorale Abe è sembrato nuovamente titubante (oltre alla maggioranza qualificata occorre che la modifica costituzionale sia poi approvata con referendum popolare) ed ha rimarcato la necessità di coinvolgere parte dell'opposizione. “Anche se abbiamo ottenuto la maggioranza dei due terzi è necessario creare un consenso che vada oltre i partiti di governo” ha sostenuto il premier il giorno dopo il voto.

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Pillole dal Giappone #206 - Nuovo partito a sinistra dei democratici

Settimana iniziata sul fronte della Penisola corana con movimenti di navi statunitensi che sono state impiegate nei primi giorni di ottobre in esercitazioni congiunte con mezzi sudcoreani e giapponesi. Tra le manovre effettuate, secondo quanto riportato dallo Stato Maggiore della RdC, l'individuazione ed il tracciamento di eventuali missili nordcoreani. Principale nave coinvolta è stata la portaerei Ronald Regan di stanza nel porto giapponese di Yakosuka (Prefettura di Kanagawa).

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Settimana iniziata con grandi novità politiche. Il 25 settembre, dopo le numerose voci circolate nelle scorse settimane, il premier Abe ha confermato lo scioglimento della Camera dei Rappresentanti per il 28 settembre e dunque un anno prima della sua scandenza naturale. L'invecchiamento della popolazione e le minacce nordcoreane richiederebbero a giudizio del leader conservatore un governo nuovamente legittimato dal ricorso alle urne.
“Non ci ha convinto affatto” è stato il commento a caldo del leader democratico Seiji Maehara. La campagna elettorale inizierà ufficialmente il 10 ottobre per concludersi il 22.

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Settimana aperta con il viaggio di Shinzo Abe negli Stati Uniti. Lunedì il premier nipponico è partito per New York per partecipare all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ma anche per discutere con gli Stati Uniti circa i rapporti economici bilaterali in vista della visita di Trump nel Sol Levante Giappone prevista per novembre. Al centro dell'attenzione mondiale nell'ambito dei lavori ONU il discorso violentissimo tenuto da Donald Trump apprezzato solamente da Israele (il ministro della Difesa giapponese Onodera, interrogato sul tema, si è rifiutato di commentare) ed al quale ha risposto con altrettanta durezza, lo scorso 21 settembre, il Presidente nordcoreano Kim Jong Un con un comunicato.
“Le minacce militari, sia quelle verbali che le azioni, non hanno aiutato a risolvere la situazione” ha sottolineato da Pechino - in risposta alle dichiarazioni di Mattis circa le “opzioni tutte sul tavolo” ma la risposta vale anche per Trump - il Portavoce degli Esteri Lu Kang nella conferenza stampa del 19 settembre. Dura anche la critica del ministro degli Esteri russo Lavrov.
“Dobbiamo fare in modo che la Corea del Nord abbandoni tutti i propri programmi nucleari e missilistici in maniera completa, verificabile ed irreversibile: ciò che è necessario non è il dialogo ma le pressioni” ha dichiarato Abe il 20 settembre nel proprio intervento all'Assemblea.

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Settimana aperta da un test nucleare nordcoreano che aggiunge benzina sul fuoco ad una situazione già esplosiva. A dare l'allarme lo Stato Maggiore della Corea del Sud che ha riferito di un terremoto (dalla magnitudo incerta ma intorno a 5.7) avvenuto domenica scorsa alle 12,29 (ora di Seul) nella provincia di Hamgyong e per la precisione nel sito di Punggye-ri. Conferma è arrivata dalla televisione nordcoreana che ha annunciato che il test, di una bomba H, si è svolto con successo.
Poco prima del test l'agenzia di stampa KCNA aveva diffuso un comunicato su un'ispezione condotta da Kim Jong Un ad un centro per la produzione di armi atomiche. Il comunicato era accompagnato da una fotografia che sembrerebbe rappresentare un manufatto in grado di contenere un ordigno atomico.
Una bomba “dal potenziale senza precedenti” ha poi commentato l'agenzia nordcoreana.
Per il servizio meteorologico di Seul l'ordigno ha sviluppato una potenza intorno ai 50 chilotoni (dunque molto più potente rispetto, ad esempio, al test del gennaio 2016), pari a 50.000 tonnellate di tritolo.

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La Corea del Nord intende rispondere colpo su colpo alle operazioni ostili condotte nell’Asia del Nord-Est da Repubblica di Corea e Stati Uniti (o viceversa a seconda dei punti vista). Dopo il lancio, a poca distanza di tempo, di tre missili a corto raggio che hanno salutato l'inizio delle esercitazioni congiunte RdC-USA, la RPDC ha lanciato martedì scorso (alle 5,58 del mattino, ora di Tokyo) un missile intercontinentale (forse un Hwasong-12) che ha sorvolato, secondo quanto riportato dal ministro della Difesa nipponico Onodera, i cieli del Giappone per schiantarsi nel Pacifico a 1.180 chilometri ad est di Capo Erimo, sull’isola di Hokkaido, 14 minuti dopo il lancio.
“E’ una minaccia senza precedenti, seria e grave, al nostro Paese” ha commentato nell’immediatezza dei fatti Yoshihide Suga, Segretario Generale del Gabinetto. Attivato alle 6,14 il sistema J-Alert (che avvisa la popolazione civile di mettersi al sicuro) da parte di Tokyo in 647 comuni di 12 diverse Prefetture. Subito è arrivata una risposta dalla Corea del Sud (il lancio di alcune bombe nei pressi del confine, un atto puramente dimostrativo) mentre Trump si è affrettato a ricordare nuovamente che “tutte le opzioni sono sul tavolo”.

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Pillole dal Giappone #200 – Manovre militari nell'Asia del Nord-Est

Settimana iniziata nell'Asia orientale con preoccupanti esercitazioni militari nonché con un grave incidente a Singapore che ha coinvolto il cacciatorpediniere statunitense McCain, di stanza con la propria flotta di appartenenza a Yakosuka, con un grave bilancio in termini di vite umane.

Una nuova luce sembrano infatti avere le consuente (e colossali anche se il numero di militari statunitensi impegnati quest'anno ammonta a 17.500 unità contro le 25.000 dello scorso anno) esercitazioni belliche congiunte USA-RdC iniziate lo scorso lunedì.

Le manovre sono “di natura difensiva” ha rimarcato il Presidente sudcoreano Moon. “La Corea del Nord deve comprendere che esse hanno come motivazione le loro ripetute provocazioni” ha aggiunto il massimo rappresentante sudcoreano che ha anche avuto, lo scorso venerdì, un colloquio telefonico con Shinzo Abe volto a riaffermare, al netto delle frizioni esistenti tra i due Paesi su varie questioni, la stretta collaborazione necessaria per affrontare lo scontro con la Corea del Nord.

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