Forte contrasto delle opposizioni si registra in merito al disegno di legge proposto dal governo per “rivitalizzare” le economie locali. Una politica economica che “distrugge le regioni” per il Presidente del Partito Democratico Kaieda.
Un disegno di legge che non risolve né il problema del declino della popolazione né quello del sovrappopolamento di Tokyo per il deputato comunista Tetsuya Shiokawa, il quale ha affermato che unicamente forti investimenti nel welfare e politiche agricole opposte alle liberalizzazioni del settore previste dal Trattato di Libero Commercio Trans-Pacifico sono in grado di risolvere i due problemi.
Sempre in campo agricolo preoccupazioni sono state espresse dalla senatrice comunista Tomoko Kami, durante la seduta del 16 ottobre della commissione Agricoltura della Camera bassa, in merito all'inazione del governo rispetto al livello, estremamente basso, del prezzo del riso.
Il santuario di Yasukuni (dove si celebrano i caduti delle guerre coloniali nipponiche) non cessa di suscitare tensioni tra Cina e Giappone. La recente visita di tre ministre (quella degli Interni Takaichi, la Presidentessa della Commissione Nazionale di Pubblica Sicurezza Yamatani e la titolare del dicastero per le Pari Opportunità e le riforme Amministrative Arimura) e le offerte rituali inviate dal premier Abe hanno suscitato l'usuale dura reazione cinese: "riaffermiamo che soltanto quando il Giappone avrà affrontato seriamente e riflettuto sulla propria storia di aggressioni, invertendo la rotta rispetto al militarismo, le relazioni sino-giapponesi potranno ottenere uno sviluppo stabile" ha affermato il portavoce del Ministero degli Affari Esteri di Pechino Hong Lei. Una mossa “in contraddizione con la base stessa delle politiche internazionali post-belliche” per il Segretario comunista Yamashita.
In ambito welfare, lo scorso 15 ottobre è stato presentato - in sede di consiglio consultivo del ministero sui programmi sociali – un piano di revisione dei costi a carico dello Stato nelle assicurazioni per le spese mediche. Tra le misure auspicate dal piano vi è la cancellazione delle esenzioni per gli ultra-settantacinquenni il cui reddito annuo è inferiore a 2.500.000 yen.
(con informazioni di Japan Press Weekly 15 – 21 ott. 2014)
foto: l'ex ministro Obuchi (Reuters/Toru Hanai)