Un'altra tegola si abbatte dunque su un'agricoltura già in apprensione per i futuri effetti dell'accordo – attualmente in corso di negoziazione - di libero commercio trans-Pacifico, accordo fortemente sponsorizzato dagli USA e che - dopo un'iniziale titubanza dovuta alla campagna elettorale – ha trovato proprio nel premier nipponico un convinto sostenitore.
Sul fronte delle servitù militari non passa settimana senza che comitati spontanei, cittadini, rappresentanti istituzionali locali non si oppongano alla presenza delle installazioni militari a stelle e strisce o delle Forze di Auto-Difesa. Recente è la formazione di un comitato di protesta contro il sistema radar antimissilistico statunitense installato presso la base delle Forze di Auto-Difesa di Kyogamisaki presso Kyotango nella Prefettura di Kyoto. Il radar è frutto di un accordo raggiunto tra Obama e Abe il 22 febbraio di quest'anno, “alla radice di questo problema vi è il trattato per la sicurezza Giappone-Stati Uniti. Insieme alla gente di Okinawa blocchiamo il rafforzamento della presenza militare statunitense nella Prefettura di Kyoto” ha dichiarato Akiko Kurabayashi, candidato comunista per il rinnovo della Camera alta.
Sempre in ambito di elezioni per il rinnovo della Camera dei Consiglieri il deputato Akira Kasai ha confermato che il Partito Comunista Giapponese non è intenzionato a costruire una coalizione con altre forze “tuttavia quando si tratta di elezioni nazionali è essenziale raggiungere un accordo su molte delle politiche chiave” ha precisato l'esponente comunista.
(con informazioni di Japan Press Weekly 22-28 mag. 2013)