Quasi centomila le firme raccolte invece dall'Unione nazionale dei lavoratori del welfare e della cura dell'infanzia con lo scopo di ottenere migliori condizioni lavorative e di incrementare i fondi per la solidarietà sociale in linea con l'articolo 25 della costituzione. “Lavoreremo duramente al fine di migliorare la condizione dei lavoratori del settore e farne aumentare i redditi” ha dichiarato il parlamentare comunista Miyamoto ricevendo le firme.
Azioni legali sono state invece avviate dai lavoratori dell'Università di Kyoto contro il taglio dei salari realizzato a seguito della riorganizzazione del sistema universitario da parte del governo con il preciso intento di tagliare il costo del lavoro nelle università. “La situazione finanziaria dell'università è sana. Il taglio dei salari non ha motivazioni ragionevoli e non lo accettiamo. È un comportamento vergognoso da parte di un'università che tenta di ottenere un'alta reputazione nel mondo” ha dichiarato durante una conferenza stampa Kanako Takayama, presidente del sindacato aziendale.
Proseguono nel contempo le prese di posizione da parte di organizzazioni religiose contro l'intenzione della maggioranza conservatrice di modificare il carattere pacifista della costituzione. Dopo le dichiarazioni dell'arcivescovo cattolico di Tokyo Okada anche l'organizzazione buddista Otani-ha si è schierata in difesa dell'articolo 96, l'articolo che regola le procedure – molto restrittive – per modificare il testo costituzionale, primo necessario passo per realizzare il programmato stravolgimento della Carta.
(con informazioni di Japan Press Weekly 12-18 giu. 2013)