Mercoledì, 14 Agosto 2013 00:00

Pillole dal Giappone #17 - Il revisionismo di Abe

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Gli attivisti dei movimenti contro la povertà hanno festeggiato il 26 giugno l'affossamento del disegno di legge volto a rivedere in senso restrittivo i criteri per l'accesso ai welfare benefits. Soddisfazione è stata espressa dal Presidente del PCG Shii, che ha parlato di “un grande successo reso possibile dalle proteste dei cittadini”.

A fare da contraltare ai pochi investimenti nel settore del welfare vi è la generosità in quello militare, secondo un rapporto stilato dal Dipartimento alla Difesa nordamericano le basi militari statunitensi in Giappone hanno un valore economico superiore rispetto alle installazioni militari a stelle e strisce in qualsiasi altro Paese. Il “record” è stato possibile anche grazie ai forti investimenti in infrastrutture ed alle facilitazioni concesse negl'anni dai vari governi nipponici.

Proseguono nel contempo i piani di ridimensionamento nell'industria elettronica giapponese: il sindacato aziendale della Sony di Sendai ha presentato il 21 giugno una denuncia alla competente commissione della Prefettura di Miyagi chiedendo che la multinazionale interrompa la pratica di assegnare un lavoratore ad un ufficio distante come misura di pressione al fine di fargli accettare il pensionamento anticipato. Sony non figura – per adesso – nella speciale classifica delle “Peggiori aziende dell'anno”, classifica stilata per il secondo anno da un gruppo di dieci cittadini (tra essi giornalisti e docenti universitari) sulla base di alcuni dati tra cui orari di lavoro troppo lunghi e straordinari non pagati. Presente invece la catena di ristoranti Watami, “vincitrice” del premio lo scorso anno.

Non si placano intanto le polemiche legate all'ossessione del PLD per il revisionismo storico concetratasi ora sui libri di testo. Il partito di governo punterebbe infatti a promulgare una nuova legge per consentire allo Stato di interferire sulla pubblicazione ed adozione di testi scolastici di storia. Secondo quanto denunciato ad Akahata da Yoshifumi Tawara, rappresentante della Children and Textbooks Japan Network 21, un gruppo di lavoro del Partito Liberal-Democratico avrebbe predisposto una proposta volta ad impedire la pubblicazione di testi indipendenti ed a consentire al governo di dare istruzioni dettagliate riguardo i contenuti degli stessi.

Tra i fatti storici che il partito di governo vorrebbe “rivisitare” il massacro di Nanchino, uno dei più vergognosi episodi di violenza nella lunga storia del colonialismo giapponese (massacro ampiamente ridimensionato dagli storici vicini ai circoli militari ed alla destra), ed il sistema delle “comfort women”, ovvero la pratica di coercizione alla prostituzione per migliaia di donne volta al soddisfacimento degli istinti primordiali dei soldati nipponici.

con informazioni di Japan Press Weekly 26 giu. - 2 lug. 2013

Ultima modifica il Mercoledì, 24 Luglio 2013 01:30
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

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