Il Presidente del Partito Comunista Shii ne ha chiesto le dimissioni mentre prese di posizione in difesa del politico Liberal-Democratico sono arrivate dal leader del Partito della Restaurazione del Giappone Toru Hashimoto. Le dichiarazioni di Aso rappresentano la punta dell'iceberg di un incessante lavoro – mediatico e parlamentare – al fine di realizzare la modifica dell'articolo 9 della Costituzione od una sua diversa interpretazione: il cosiddetto “diritto all'autodifesa collettiva”, cioè una sempre più marcata collaborazione con le forze armate statunitensi svuotando nei fatti il carattere pacifista della Carta giapponese.
Prosegue nel contempo la mobilitazione contro il fenomeno delle cosiddette “black corporation”, ovvero le aziende con le peggiori condizioni lavorative: il 31 luglio si è costituita una rete nazionale di avvocati a supporto delle vittime di tali condizioni lavorative. “Il network mira ad essere il primo rifugio per quei giovani lavoratori che non hanno accesso ai sindacati”, ha dichiarato durante la conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa l'avvocato a capo del gruppo Yoshiyuki Todate. Sul fronte politico anche il Partito Comunista Giapponese ha costituito un gruppo con lo scopo di condurre ricerche ed analisi al fine di presentare un rapporto in parlamento sul fenomeno: “siamo in condizione di affrontare la questione in modo incisivo grazie alla nostra maggiore presenza nella Dieta. Gli elettori si aspettano da noi il cambiamento di queste politiche, l'eliminazione delle “black corporation” e che si affrontino le questioni inerenti l'ambiente di lavoro" ha dichiarato il parlamentare comunista Yamashita.
(con informazioni di Japan Press Weekly 31 lug. - 13 ago. 2013)