Tanti “orizuru” (gru di carta) quante sono le nazioni che hanno boicottato il Gruppo di Lavoro per la stesura di un trattato ONU per il bando delle armi atomiche. E' questo il simbolo lasciato domenica scorsa dal sindaco di Hiroshima, Kazumi Matsui, sui banchi, rimasti vuoti, delle potenze atomiche durante una delle sedute tenutesi nel Palazzo di Vetro di New York. I negoziati, partiti il 15 giugno, continueranno fino al 7 luglio. “I Paesi possessori di tali armi dovrebbero giocare un ruolo di primo piano nella discussione” ha sostenuto Matsui, il quale si è però astenuto dal posare l'origami sul tavolo, anch'esso vuoto, della delegazione giapponese.
“Se il sindaco non ha messo l'orizuru sul tavolo del Giappone lo farò io” ha invece detto Toshiyuki Mimaki, uno dei sopravvissuti al bombardamento atomico del 1945. “Il Giappone dovrebbe prendere l'iniziativa per sradicare le armi atomiche in quanto è stato l'unico Paese ad esserne stato vittima durante una guerra” ha detto Mimaki.

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Il Giappone si è fermato alle 14,46 dell'undici marzo per ricordare il sesto anniversario della catastrofe che colpì la regione del Tohoku nel 2011. Una cerimonia nazionale - con la partecipazione del premier Abe e del Principe Fumihito a rappresentare la famiglia imperiale - si è svolta al Teatro Nazionale di Tokyo.
Le persone decedute a causa del terremoto e del conseguente maremoto furono 15.893 mentre 2.553 persone risultano ancora nella lista dei dispersi. Sono invece ancora 34.000 gli sfollati che vivono in prefabbricati mentre il totale degli evacuati è di 120.000 unità. A fine marzo l'avanzamento dei lavori per quanto concerne le aree residenziali dovrebbe raggiungere il 69% (si arriverà invece all'83% per gli edifici pubblici).

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Domenica, 29 Gennaio 2017 00:00

Pillole dal Giappone #170 - La fine del TPP

Come promesso in campagna elettorale uno dei primissimi atti della presidenza Trump, a nemmeno 24 ore dall'insediamento, è stato il ritiro degli Stati Uniti del trattato di libero commercio nell'area del Pacifico (TPP la sua sigla in inglese).
Il trattato, con l'uscita degli Stati Uniti, in virtù del meccanismo per la sua entrata in vigore (che tiene conto della percentuale di PIL riferita al 2015) e per il semplice fatto che senza il suo attore principale perde di senso, si avvia alla sua morte naturale prima ancora che tutti i Paesi partecipanti lo abbiano ratificato.

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Importante attività diplomatica per i ministri di Esteri e Difesa del Sol Levante. Il 6 gennaio Kishida e Inada si sono riuniti - nell'ambito della terza sessione di consultazioni politico militari e della sesta sessione di dialogo strategico franco-nipponico - con i corrispettivi francesi, Jean-Marc Ayrault e Jean-Yves Le Drian, concordando una linea comune su molti dei temi di politica internazionale che interessano l'Asia.
Tra le molte frasi di circostanza (sulla minaccia terroristica, sul disarmo nucleare e sull'Accordo di Parigi sul clima) da parte francese si è confermata “la forte opposizione ad azioni unilaterali che accrescano le tensioni, come bonifiche o costruzione di avamposti così come il loro utilizzo a fini militari” nel Mar Cinese Meridionale (con un chiaro riferimento alle infrastrutture realizzate dalla RPC nelle isole Nasha).

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