A sinistra e contro l’austerity, in Toscana alle urne con la lista unitaria.
Sinistra in Toscana. Con una sola lista unitaria in aperta concorrenza al renzianissimo Pd locale. Con l'obiettivo di passare più che agevolmente il quorum del 5% ed entrare nella futura assemblea regionale – di soli 40 consiglieri – con un numero di eletti sufficiente per dare battaglia politica contro un'azione di governo sempre più allineata alle direttive nazionali. La decisione, che assicura tre mesi di tempo a una campagna elettorale appassionante, è stata presa insieme da Sel e dai comitati dell'Altra Europa, Rifondazione comunista e numerose liste di cittadinanza, Pcdi e Sinistra Anticapitalista. Insieme: “In alternativa all’austerity e alle politiche liberiste, per un’Europa e una Toscana dei diritti di tutti e dei beni comuni”.
Una sinistra unita e forte in Europa, in Italia e in Toscana, alternativa al Partito Democratico per cui ormai la parola “sinistra” rappresenta solo una maschera da indossare quando fa comodo per conservare voti.
Auspicabile, desiderabile, necessaria, ma si può costruire? E se sì, come fare per costruirla?
Un migliaio di persone, il 29 novembre, hanno affollato Piazza Farnese a Roma. Erano esponenti, attivisti, gente comune che ha partecipato alla manifestazione nazionale dell’Altra Europa, per dire no alle politiche di Renzi, per affermare con forza la necessità imminente di andare a costruire un’alternativa credibile allo stato esistente delle cose nel nostro paese, per costruire un’altra Italia. E naturalmente a sinistra.
Cominciò con la Sinistra arcobaleno (ricordate), poi la FdS, poi Rivoluzione civile, poi la lista Tsipras, senza contare le Fabbriche di Nichi, Ross@, Alba ed ora Human Factor (?!).
I tentativi di costruire un soggetto unitario della sinistra di alternativa, radicale, antagonista, ecc., ecc, ecc, sono e sono stati innumerevoli, ma tutti minati da alcune contraddizioni di fondo, che se non risolte inficeranno qualsiasi tentativo unitario.
La prima di queste contraddizioni è che ad ogni piè sospinto c’è il lancio di un nuovo soggetto politico della sinistra, con il quotidiano il Manifesto a fare spesso la parte del mezzano, ma altrettanto spesso, per non dire sempre, i proponenti dei diversi progetti sono tuttora, o lo sono stati fino ad un recente passato, parte importante a diverso titolo dei gruppi dirigenti o intellettuali di riferimento della sinistra italiana.
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