Se ne è discusso a Lastra a Signa, nell'iniziativa “La sinistra e le elezioni regionali. È possibile un progetto unitario e alternativo? Quali ne sono le condizioni?”, organizzata dai circoli locali del Partito della Rifondazione Comunista e di Sinistra Ecologia e Libertà.
Gli ospiti presenti (Mauro Valiani, coordinatore provinciale SEL Firenze, Andrea Malpezzi, segretario della Federazione di Firenze del PRC, e Roberto Travagli, componente del Gruppo di Contatto della Lista Tsipras per per la Provincia di Firenze, ossia l'organo che ha il compito di tenere i contatti con tutti i soggetti che partecipano alla creazione di una lista unitaria) hanno cercato di indicare una strada, confrontandosi col pubblico presente e non nascondendo i problemi e le difficoltà presenti sul cammino della sinistra.
Il punto di partenza della sinistra è rappresentato dalle positive esperienze unitarie degli ultimi mesi, in Italia e in Europa: dapprima le elezioni europee del 2014, con il positivo risultato ottenuto dalla lista “L'Altra Europa” e la conferma che la sinistra può ottenere risultati e far sentire la sua voce solo se è unita e coesa, poi le manifestazioni dell'autunno (la CGIL a Roma, lo sciopero generale di dicembre su tutte) in cui la sinistra ha marciato compatta, infine il vento di cambiamento che soffia forte in Europa: la grande vittoria di Syriza nelle elezioni greche e i difficili primi passi del governo di Alexis Tsipras contro l'austerità e i diktat della Troika, ma anche la crescita prepotente del Sinn Fein in Irlanda e di Podemos in Spagna.
Proprio il sostegno al nuovo governo greco, sottoposto negli ultimi giorni ai ricatti mafiosi della BCE e della Germania, che non si fanno alcuno scrupolo ad affamare un popolo se ciò serve ai loro scopi, deve essere a detta di tutti gli intervenuti un punto fondamentale per la sinistra italiana: la battaglia dei greci è la battaglia di tutti i popoli dell'Europa contro la dittatura della finanza. Se perde la Grecia, abbiamo perso tutti.
Ma in Italia a che punto siamo? Molto indietro, poiché non c'è ancora una sinistra unita e organizzata, anche se ultimamente si sono fatti dei passi in avanti, come testimoniano le numerose iniziative (manifestazioni, dibattiti, convegni) degli ultimi mesi organizzate da soggetti diversi con un unico filo conduttore: unità della sinistra e lotta all'austerità. Si è finalmente capito infatti che l'unità è necessaria, non tanto per superare gli sbarramenti posti da leggi elettorali antidemocratiche, ma per portare avanti e dare forza a ciò che la sinistra dice, alla lotta all'austerità ed al neoliberismo, e per poter rappresentare anche le persone più in difficoltà (i precari, i giovani professionisti, i pensionati più poveri, gli sfruttati dal mercato del lavoro o da esso emarginati). Si è capito che oggi la sinistra non può che essere alternativa al PD che, nonostante abbia al suo interno persone che possiamo certamente definire “di sinistra”, è attuatore delle politiche dell'austerità e può essere al massimo un interlocutore, non un alleato.
E in Toscana? In Toscana ad oggi i Gruppi di Contatto stanno lavorando per costruire una lista unitaria cui partecipino tutti i soggetti della sinistra, che sfidi e smascheri Rossi, il Presidente che si dice di sinistra ma che non ha esitato a mettersi al servizio di Renzi non appena ha capito che ciò gli sarebbe servito per mantenere il potere.
Il procedimento sembra giusto ma, come opportunamente hanno sottolineato molti dei presenti, siamo in forte ritardo per quanto riguarda l'elaborazione del programma, di cui però esiste una bozza già elaborata in queste settimane, e per l'individuazione delle candidature, prima fra tutte quella del candidato Presidente, che non rappresenteranno un nodo facile da sciogliere, viste le molte ruggini esistenti tra i rappresentanti delle tante anime della sinistra.
Proprio per questo l'idea vincente potrebbe essere quella di dare spazio a nuovi soggetti in tutti gli ambiti (partiti, movimenti, sindacati). Non si tratta di rottamare chi può portare un importante bagaglio di esperienza, ma di non consegnare la costruzione dell'unità a persone condizionate da antipatie, vendette e rivalse personali, ruggini e contrasti vecchi di anni e anni, che al massimo riescono a sopportarsi ma difficilmente possono lavorare insieme.
Dobbiamo partecipare alla battaglia europea, dobbiamo costruire la “sezione italiana del movimento contro il liberismo e l'austerità”. Stiamo facendo qualche passo positivo, ma bisogna accelerare: l'Europa, l'Italia e a Toscana non possono aspettare ancora a lungo.