Italia: sinistre che non si incontrano
Nell’ultima settimana Pisapia e il suo Campo Progressista hanno di fatto trovato un accordo con il Pd, con l’autorevole benedizione di Prodi. In un’altra area, il duo Falcone-Montanari ha disdetto l’assemblea del Brancaccio in polemica con il patto a tre fra A1-Mdp, Si e Possibile, giudicato verticistico, esclusivo di altre realtà “scomode” (Rifondazione, L’Altra Europa), privo di radicamento popolare e sostanzialmente non davvero alternativo al Pd.
Come sempre dal 2008, quindi, la sinistra si presenterà ancora divisa (stavolta in tre blocchi?) e, in diversi casi, verosimilmente con poche prospettive di proseguimento post-elettorale – si ricordano la Sinistra-l’Arcobaleno, la Federazione della Sinistra, Rivoluzione Civile.
È in avvio, basta dare una scorsa ai massimi quotidiani o ascoltare la RAI, una campagna orientata in più sensi: a fare di Pisapia il martire unitario di una sinistra settaria e tutta orientata a fare fuori il povero Renzi; a fare quindi della rottura operata da Pisapia nei confronti di questa sinistra un atto di legittima difesa; a espungere le posizioni politiche e gli obiettivi politici che hanno portato Pisapia alla rottura; a espungere il fatto che Pisapia ha tentato per tre mesi l’appropriazione di Articolo 1, il pensionamento politico delle sue figure fondamentali, la costruzione di un organismo centrale alle sue strette dipendenze, l’esclusione (altro che “insieme”) dal riaccorpamento a sinistra di referendari, Sinistra Italiana, Possibile. Passerà.
L’orizzonte della sinistra unita: ma chi guarda più al Sole?
Clima politico incandescente nel nostro paese. In questi giorni si sta marciando a ritmi serrati verso l’approvazione della riforma elettorale, frutto del compromesso dei maggiori partiti presenti in Parlamento. Chissenefrega se c’è un governo che dovrebbe portare a termine delle leggi come la confisca dei beni ai corrotti equiparati ai mafiosi, la legge sul fine vita e tutte quelle riforme di cui Renzi si vanta ma che decide di abbandonare. O almeno questi sono i segnali di queste ultime settimane. Approcciandomi in toni colloquiali, confesso che sto scrivendo queste righe con quella nausea che non provo nemmeno quando per la mia tesi leggo testimonianze di stupri e fosse comuni balcanici.
Pianeta sinistra: il fulmine Pisapia (a dieci mani)
La statura di Giuliano Pisapia, ex sindaco arancione che strappò Milano alle destre con una coalizione di centro-sinistra (o sinitra-centro come ebbe a dire egli stesso) ha fatto sì che della sua intervista e della sua proposta di ricostruzione di una coalizione tra il PD e le forze alla sua sinistra ne discutessero tutti: chi per respingerla, chi per accoglierla, chi, infine, per ragionarci sopra.
Partendo i cinque autori di questa rubrica da punti di vista sul mondo (e sul mondo della sinistra) diversi, abbiamo provato questa settimana a dirvi la (le) nostra (nostre) su quello che comunque la si pensi è uno dei grandi temi di questo periodo.
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