Di Joachim Langeneck e Lucien Lenoir
Ha avuto di recente vasta circolazione su internet, partendo dal blog di Beppe Grillo - e dalla sua pagina facebook, dove il link era introdotto dalla foto ‘a effetto’ di un cadavere deturpato in bianco e nero - foto, vale la pena di aggiungere, non riconducibile alla corrente epidemia di Ebola, ma alla guerra civile nell’allora Rhodesia - un comunicato a firma M5S che sembra esemplificare le peggiori forme di disinformazione e allarmismo osservate in questi giorni attorno, appunto, all’epidemia di Ebola in corso in alcuni stati africani. Questo comunicato mostra da un lato una forte approssimatezza, dall’altro una chiara incomprensione (non si capisce se reale o artefatta) della situazione, che necessitano una risposta. Crediamo che la maniera migliore per correggere le numerose inesattezze sia un commento puntuale al testo in questione:
A forza di accusare Berlusconi di essere un comico, la sinistra si è immedesimata con i meccanismi della satira, per cui c'è sempre bisogno di un soggetto esterno per giustificare la propria esistenza.
Recentemente su il manifesto è uscito l'articolo di un intellettuale autorevole e comunista, Alberto Burgio, in cui si inquadra Renzi come colui che «incarna l’essenza e assicura la riproduzione» del beruscononismo (02.10.2013).
Il secondo punto è più complesso. Con sterilizzazione, tratto fondamentale della civiltà, intendiamo la messa a tacere degli istinti atavici e primordiali: l’aggressività stupro-omicida che consentiva in condizioni di estrema precarietà la sopravvivenza dell’individuo (omicidio dei nemici) e della specie (stupro). Con la formazione dello Stato questi istinti sono acquietati dal fatto che la sopravvivenza è assicurata da un ente superiore, collettivo, che agisce su tutti in nome di tutti.
Distinguiamo fra grillismo politico e grillismo comune. Il grillismo comune fa riferimento ad un corpus di banalità, senso comune, miti popolari, sovente costruiti su stereotipi che assumono la coincidenza tra le categorie dello spiritoso (ciò che fa ridere) e del simpatico (ciò che è emotivamente vicino). Questi stereotipi sono un’estensione tematica del mito del bravo italiano, a cui fa da contraltare la leggenda nera del cattivo straniero: francese (“Napoleone ci ha rubato le opere d’arte”), tedesco (“Mussolini sbagliò ad allearsi con Hitler”), rumeno (“rubano e ci portano via il lavoro”), africano (“non possiamo mantenerli, spacciano, ci portano via il lavoro”), rom (“rubano, rapiscono i bambini, non pagano il biglietto dell’autobus”), ecc. Il grillismo comune è un oceano piatto, è la mediana di tutti i viziosi luoghi comuni ai quali anche una sola volta abbiamo concesso un’adesione emotiva.
Sabato 13 aprile a Bologna si è svolto un seminario organizzato dal Partito della Rifondazione Comunista sul fenomeno che ha sconvolto – con il suo 25% dei voti – il panorama politico nazionale: il Movimento 5 Stelle.
Un momento di studio per un'analisi necessariamente lunga, per capire quanto avvenuto in febbraio e per rilanciare da questa comprensione la sinistra, uscita nelle sue due direttrici – SEL e Rivoluzione Civile – debole alla prova delle urne ed in entrambi i casi prospetticamente minoritaria.
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