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Insistere sulla criticità delle teorie queer significa anche controbattere alla campagna contro la cosiddetta ideologia gender.
Teoria del gender e teorie queer
Nell’ambito dell’edizione Sei UniVersi, un ciclo di appuntamenti organizzato da Studenti LGBTI Unifi con la collaborazione di Gruppo Giovani Glbti* di Firenze e il sostegno del DSU Toscana, Lorenzo Bernini, professore di filosofia politica e sessuale presso l’Università degli Studi di Verona e direttore del Centro di Ricerca Politesse – Politiche e Teorie della sessualità – , ha parlato di "teoria del gender e teorie queer", questo l'argomento del suo intervento.
Apocalissi queer
Venerdì 01 luglio presso il Polo scientifico di Novoli Lorenzo Bernini, ricercatore di filosofia politica presso l’Università degli Studi di Verona ha presentato il suo libro, “Apocalisse queer. Elementi di teoria antisociale”. Il libro, uscito in realtà nel 2013 è stato riproposto perché in tre anni molte cose sono cambiate per quanto concerne la comunità LGBTQI: tre fatti, tra i tanti, di determinante importanza, ovvero, l’approvazione delle unioni civili, la campagna anti-gender – che in Italia ha avuto risonanza solo dopo il 2013, anno di approvazione della legge contro l’omofobia (decreto Scalfarotto) – e la recente drammatica strage di Orlando. “Apocalisse queer”, come introduce la professoressa Silvia Rodeschini (che insegna storia delle dottrine politiche presso il Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università degli Studi di Firenze), costituisce una grande novità nel filone delle teorie queer e si inserisce nel dibattito che vede come uno degli obiettivi polemici la teoria della performatività del genere di
Entra allora in scena un altro medico, Milton Diamond, un noto endocrinologo che sostiene invece una tesi opposta a quella di Money, vale a dire la tesi essenzialista: secondo tale teoria, la natura dell’identità di genere non è affatto neutra o frutto di una genesi sociale e culturale, bensì è ormonale, genetica. Se alla nascita vi è la presenza genetica del cromosoma Y, anche in assenza del pene e anche in seno a un’educazione “femminile”, resta inevitabilmente la presenza di un istinto sessuale maschile, di preferenze e desideri da maschio, perché il cromosoma Y “agisce implicitamente nella strutturazione del senso e dell’autoconsapevolezza di persona sessuata” (Fare e disfare il genere). Questa presenza originaria del cromosoma maschile prescinde dunque, per Diamond, dal fatto che l’organo sessuale ci sia o non ci sia, perché quella mascolinità genetica resta, anche laddove non appare. Brenda trova allora in questa idea un sostegno e una speranza di poter diventare il maschio che sente di essere e assume il nome di David. Così si affida nelle mani dell’endocrinologo e a 14 anni decide di farsi somministrare il testosterone e di farsi asportare i seni. A 15-16 anni a Reimer viene dunque implementato un “fallo” (Diamond usa proprio tale termine nei suoi appunti) che si avvicina solo in parte alle normali funzioni e quindi di conseguenza solo in maniera ambivalente permette a David di accedere alla norma: David non è in grado di eiaculare, benché provi un certo piacere, e urina dalla radice del pene. Anche in quest’altro sviluppo della vicenda di David si assiste però, di nuovo, a una strumentalizzazione del suo caso per dimostrare una tesi che si sostiene: anche Diamond si serve perciò di Reimer per capovolgere la tesi del costruttivismo di genere attraverso la nozione di un nucleo costitutivo del genere, legato inestricabilmente all’anatomia natale e al determinismo biologico.
Una lezione davvero interessante quella tenutasi giovedì 3 dicembre, durante il corso di filosofia politica a scienze politiche presso il Polo Universitario di Novoli. La docente del corso, la professoressa Brunella Casilini ha voluto fare un regalo ai suoi studenti (e a tutti coloro, colleghi, laureandi, studenti di altre facoltà che hanno assistito alla lectio magistralis) invitando ad approfondire uno dei testi in programma, “Fare e disfare il genere”, di Judith Butler con Federico Zappino, studioso di filosofia politica e uno dei massimi esperti del pensiero della filosofa statunitense, nonché traduttore e curatore della recente nuova edizione (Mimesis) del succitato testo, oltre ad aver tradotto e curato anche “La vita psichica del potere” (anch’esso edito da Mimesis) e aver pubblicato, insieme a Lorenzo Coccoli e Marco Tabacchini “Genealogie del presente. Lessico politico per tempi interessanti.”(Mimesis, 2014)
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