Volere giustizia per Duccio Dini e voler aprire i porti si può
In queste ore a Firenze si intrecciano due vicende, una locale, l'altra nazionale: da una parte lo sgomento e la condanna generale per la morte di Duccio Dini, vittima collaterale di una lite tra due residenti nel campo nomadi del Poderaccio, dall'altra la decisione del neo ministro degli Interni Matteo Salvini di bloccare gli arrivi degli extracomunitari, negando loro l'aiuto dell'Italia. Le due vicende rischiano, con la loro concomitanza, di non permettere una sufficiente lucidità all'opinione pubblica.
Del caso Aquarius e di riflessioni scombinate connesse
So che è stato detto e scritto tutto con voci molto più autorevoli e preparate delle mie rispetto alla vicenda dell’Aquarius, e che è augurabile che tanto si continui a dire e a scrivere a proposito di questo fatto, ma quel che è accaduto non può lasciarmi inerte, anche a costo di scrivere delle immense banalità o a fare dei ridondanti e altisonanti discorsi retorici. Il rifiuto da parte del ministro degli interni e del ministro delle infrastrutture Toninelli insieme al placido/ tacito silenzio assenso del presidente del Consiglio Conte, di far attraccare la nave di soccorso Aquarius con a bordo 629 persone, tra donne, uomini e bambini, è di una gravità allucinante.
Le porte della percezione
Dietro alle sensazioni, dalle più belle alle più drammatiche, si nascondono meccanismi biologici, capirli e comprenderli ci può aiutare moltissimo.
Ponte Vespucci, razzismo o non razzismo... questo è il dilemma!
Firenze: tranquilla mattina post-elettorale.
Un uomo esce di casa coll'intenzione di suicidarsi.
Cambia idea, e decide di far fuoco "a caso" sulla folla.
Macerata: il sonno della ragione
Macerata, un fascista prende la pistola ed incomincia a sparare in piazza con un solo obiettivo: uccidere persone di colore. Undici persone ferite e di cui sei ferite gravemente, una strage evitata per pura casualità, un attentato mirato a creare terrore nel vero senso della parola.
Senza pretese: da Macerata
Riceviamo da una persona che vive a Macerata questo contributo arrivatoci sabato, con richiesta di pubblicazione in forma anonima, che rispettiamo.
Macerata la dormigliona, Macerata “Civitas Mariae”!
La bianca, la candida, l'insofferente cittadina di quarantamila anime si sveglia tardi col delitto di paese poco più che cominciato.
L'ombra del razzismo nell'Italia di oggi
Nelle settimane che hanno preceduto il Giorno della Memoria i temi del razzismo hanno, purtroppo, continuato a occupare giornali e notiziari. Dapprima il candidato leghista alla Presidenza della Lombardia, Attilio Fontana, ha dichiarato che l’immigrazione mette a rischio la razza bianca, identificando per giunta in quest’ultima il fondamento della società italiana. Dopo aver detto che si era trattato di un lapsus (quindi un pensiero profondo) ha aggiunto che quella frase gli ha portato maggiori consensi, come se ci fosse da vantarsene.
False notizie, libertà di informazione ed elezioni
Tra le domande del sondaggio Facebook in cui può capitare una persona iscritta al social network, in questi giorni, c'è anche quella legata a quanto si ritiene affidabile la qualità delle informazioni che vi si trovano.
Mark Zuckerberg si affida (almeno nelle dichiarazioni) agli utenti per avviare un meccanismo di selezione delle fonti web per le notizie, dopo aver già dato priorità alle relazioni familiari e amicali. Il grande clamore suscitato da queste scelte contribuisce a percepire Facebook come il principale luogo in cui il cittadino occidentale mediamente forma le proprie opinioni. Così non è, nonostante Ministero dell'Interno e Polizia di stato abbiano contribuito a questa idea diffusa nell'opinione pubblica. A poche settimane dal voto è stato presentato un sistema che permetterà la segnalazione di false notizie sul web alle forze dell'ordine.
Il Partito Radicale e il suo ruolo nella politica italiana
Nato nel 1956 da una scissione interna al Partito Liberale Italiano, il Partito Radicale si è assiduamente impegnato nella promozione e nella lotta per affermare i diritti civili e politici in una Italia percepita come tradizionalista, conservatrice ed eccessivamente legata all'influenza della Chiesa Cattolica e alla sua gerarchia clericale. Unendo a una concezione liberale e liberista una forte propensione libertaria e antiautoritaria, i Radicali, nei loro oltre sessanta anni di attività, pur non godendo di una grande forza elettorale, hanno però molto spesso avuto un certo peso e una discreta attenzione mediatica quando si è trattato di combattere le loro numerose battaglie politiche che hanno spaziato dall'aborto, al divorzio, all'eutanasia, all'antiproibizionismo, alle libertà sessuali, al problema del sovraffollamento delle carceri, senza rinunciare a impegnarsi entro una più ampia dimensione internazionale.
Profughi, migranti economici, rifugiati e seconde generazioni: la confusione del discorso razzista e il ritorno del razzismo esplicito
C’erano una volta i Napoletani, i Terroni, i Marocchini gli Albanesi e i Rumeni. Ora “il nemico” non ha più una nazionalità, ma uno status politico-giuridico: i “profughi”.
Cambia il tempo, cambiano le politiche internazionali e i capri espiatori, ma il discorso rimane lo stesso: chi non fa parte del “nostro gruppo” di appartenenza (che varia di volta in volta - Città, Provincia, Regione, Nazione, Continente, Occidente ecc.) è pericoloso e minaccia il nostro quieto vivere, e per questo va escluso dal nostro sistema.
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