Come ci ha spiegato Daniele Campinoti (RSU), una vera e propria mannaia si è abbattuta su chi lo gli scorsi 5 e 6 dicembre ha deciso di incrociare le braccia contro la disdetta del contratto integrativo e la privatizzazione dell'azienda (ormai avvenuta). Con un'operazione alquanto grossolana e scorretta, dato che anche chi era in permesso durante quei giorni si è visto sanzionato. Ai lavoratori è stata recapitata una lettera con la quale il Ministero del Lavoro, su indicazione del Prefetto di Firenze, ha notificato la sanzione da pagare entro 30 giorni. La multa ha colto molti di sorpresa: nonostante le “promesse” dell'Assessore Bonaccorsi, che aveva quasi promesso pesanti conseguenze, erano già stati presi provvedimenti disciplinari. Gli scioperanti infatti, oltre ovviamente ad essersi visti decurtati dallo stipendio i giorni del 5 e 6 dicembre, hanno ricevuto una sospensione di due giorni per ciascuno di sciopero, per un totale, in molti casi, di cinque giorni non riconosciuti in busta paga.
Provvedimenti così seri non sono stati presi in nessun'altra città, neppure a Genova, Pisa o Livorno, dove si è portata avanti una lotta simile. È quindi evidente la natura politica della decisione. Sembra quasi che nella città di Renzi, l'azienda che adesso è finita nelle mani di Ferrovie dello Stato voglia dare un messaggio chiaro: la gestione privatistica di Firenze non può essere messa in discussione. Chi protesta contro la privatizzazione di un bene comune come Ataf è bene che sappia che cosa lo aspetta: non ci sono discorsi sul diritto alla mobilità che tengano.
E come i lavoratori Ataf, anche i dipendenti comunali stanno sperimentando sulla propria pelle tutte le conseguenze di questa amministrazione. Nel primo pomeriggio infatti, in occasione del Consiglio Comunale, si sono ritrovati una parte di quei 1400 dipendenti comunali che nel 2013 hanno visto il loro stipendio diminuire. Impiegati, assistenti sociali e tecnici si sono visti tagliare dalla busta paga mensile tra i 65 e i 135 euro ed il prossimo mese toccherà ad operai e affini. Il Comune di Firenze ha eliminato ogni premio incentivante e di produttività per i dipendenti, i quali hanno dovuto fare i conti con uno stipendio che in un anno è diminuito anche di 3000 euro lordi. Il tutto, ovviamente, mentre gli stipendi dei dirigenti restano intatti, se aumentano addirittura. E provvedimenti sono stati presi anche nei confronti dei lavoratori comunali che si son visti richiedere indietro parte dello stipendio i soldi delle indennità e si son visti recapitare la lettera di messa in mora (leggi qui).
Sembra che Renzi voglia dire che a Firenze non c'è posto per chi non condivide la sua idea di città o per osa rischia di incrinare la sua immagine nazionale.