Giovedì, 03 Dicembre 2015 00:00

No war Nato in piazza

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Da il manifesto del 26 Novembre 2015

Chiara Del Corona e Serena Fondelli

Complice la due giorni dell’assemblea parlamentare della Nato in corso a Palazzo Vecchio, la Toscana arcobaleno si è fatta vedere e sentire con cortei, presidi, e con la denuncia di un carico di armi transitate nel porto di Piombino e dirette in Arabia Saudita. Quest’ultimo caso finirà anche in consiglio comunale grazie a mozioni di Un’altra Piombino e Rifondazione, e in quello regionale con l’interrogazione di Tommaso Fattori e Paolo Sarti di Toscana a Sinistra. Mercoledì (25 Novembre) sera nel capoluogo toscano più di mille persone hanno partecipato ad una manifestazione per le vie del centro, dietro lo striscione con la scritta «Le vostre guerre, i nostri morti. Basta guerre, basta Nato». Il corteo promosso dall’Assemblea fiorentina contro il vertice Nato è sfilato pacificamente: «Siamo tutti toccati dai fatti di Parigi – hanno spiegato i promotori – ma qui in piazza è scesa quella parte della città che non crede che l’unica risposta possibile siano le guerre e i morti. La nostra protesta era stata convocata prima di Parigi, gli attentati ne hanno rafforzato i contenuti: non ci possiamo arruolare in questa guerra, né difendere le istituzioni che sono complici del terrore, in Francia come in Turchia».

Intanto la denuncia dei quattro tir carichi di bombe Mk83, prodotte in Sardegna e destinate all’Arabia Saudita, ha portato Rebeldìa, collettivi studenteschi e Un Ponte per.… ad appendere alla recinzione dell’aeroporto militare di Pisa lo striscione «Frontiere chiuse alle armi. Non alle persone». «Dopo Parigi – spiegano gli attivisti di Rebeldìa — questa movimentazione sarebbe aumentata coinvolgendo il territorio toscano, dove ci sono centri di smistamento e deposito di armi come la base militare di Camp Darby e questo aeroporto. Da anni ormai chiediamo la chiusura della base e il suo riutilizzo a usi civili, per motivi di sicurezza e perché il nostro territorio non sia complice di omicidi di massa di civili, tra cui donne e bambini, come avviene nei frequenti attacchi sauditi in Yemen».

A dare la notizia della movimentazione di armi era stato il deputato sardo Mauro Pili (Unidos). I tir erano sbarcati a Piombino sabato scorso, provenienti dal porto di Olbia. In totale mille bombe Mk83, prodotte dalla Rwn Italia di Domusnovas (Carbonia-Iglesias) che fa capo al colosso internazionale Rheinmetall Defense, e destinate all’Arabia Saudita. «Mille bombe Mk8 – ricordano i consiglieri regionali Fattori e Sarti — lo stesso tipo di bombe usate per colpire la popolazione civile dello Yemen. Il passaggio di armi avviene con cadenze regolari nel porto toscano, ed è in contrasto con la legge italiana che vieta le esportazioni di materiali militari e loro componenti verso i paesi in stato di conflitto armato. E l’Arabia Saudita, oltre a essere responsabile di gravi e reiterate violazioni dei diritti umani, per il suo intervento militare in Yemen non ha mai ottenuto dall’Onu alcuna autorizzazione né legittimazione».

Foto tratta da www.ilmanifesto.it

Ultima modifica il Mercoledì, 02 Dicembre 2015 16:27
Beccai

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