Sabato, 26 Ottobre 2013 12:59

Ex Colorificio: sgombero a Pisa

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Da questa mattina gli occhi di tutta Italia sono puntati verso Pisa: l'hashtag #excolorificio è tra i più utilizzati dagli utenti della penisola.
I ragazzi dell'Ex Colorificio liberato sono stati svegliati da una brutta notizia: quella della possibilità di uno sgombero. Da ore oramai polizia e carabinieri si sono presentati ai cancelli per sottrarre quest'area di 14 mila mq a chi ne ha fatto un centro di aggregazione, cultura e confronto.

Al loro arrivo, le forze dell'ordine si sono trovate davanti circa 200 persone che invece di costruire barricate e fare resistenza, continuavano nelle loro attività.
La richiesta degli occupanti dell'Ex Colorificio era chiara. L'apertura di un tavolo di trattativa con il sindaco di Pisa Filippeschi, che almeno rappresentasse un tentativo serio di trovare un'alternativa alla chiusura di una delle maggiori officine di socialità ed aggregazione della città.
Purtroppo, le richieste non sono state accolte e lo sgombero è stato eseguito: le forze dell'ordine hanno interrotto uno dei corsi di italiano per stranieri che si tiene all'interno dell'Ex Colorificio.

“L’azione di stamattina” sottolinea il Municipio dei Beni Comuni, “vuole ridurre a ordine pubblico un’esperienza che parla di limiti alla proprietà, di diritti delle comunità, di sostenibilità. La nostra presenza all’interno, nonostante la pressione che proviene dalle forze dell’ordine e dalla proprietà, dimostra che c’è una comunità intera che non è più disposta a scendere a patti con l’arroganza di una società dove l’unica unità di misura è il profitto, i diritti inalienabili della proprietà privata ed il consumo di suolo e delle risorse naturali”.

E' quasi sconcertante la determinazione con la quale si procede alla distruzione sistematica di ogni tentativo di risollevare questa società dal grigiore nella quale precipita, ogni giorno, sempre più in basso. Le città, Pisa come Firenze, sono sempre più pensate a misura di turista, ignorando la necessità di stimoli culturali di chi ci vive. Non solo le amministrazioni locali non cercano di porre un argine all'aridità che si sta diffondendo ma reprimono ogni tentativo fatto da chi si organizza sui territori per provare a fornire quei servizi che lo stato, con l'abbattimento del welfare, non è più in grado di assicurare e per provare a far uscire le persone di casa, sollevandole dall'apatia che una società piatta ed omologata ci trasmette.

A fianco dei compagni dell'Ex colorificio liberato, per una città libera dal grigiore.

Beccai

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