Daniele Coltrinari è autore di Sosteniamo Pereira, blog collettivo su Lisbona e sul Portogallo e di Lisbon Storie, il primo documentario sugli italiani a Lisbona. Ha pubblicato l’ebook 40 anni dopo la rivoluzione dei garofani (Raggiaschi editore, 2014) e il libro C’era una Volta in Portogallo, (Tuga edizioni, 2016).
Un viaggio nel tempo alle Festas di Lisboa con gli Irmãos Makossa
Da fine maggio a quasi metà luglio, il delirio, le Festas di Lisboa, le feste di Lisbona. Concerti, spettacoli e tante sardine, vino e birra. E poi tra la notte del 12 giugno e la mattina del 13 giugno, l'apice, il picco, il tetto massimo del casino: il 13 Giugno si festeggia Sant’Antonio, in realtà il vero patrono di Lisbona è São Vicente, ma nessuno lo sa, per tutti è Sant'Antonio.
Quando Mick suonò la sua musica AfroTuga nel giorno triste-allegro di chiusura del Vasbela
È arrivato il giorno che non volevamo, il Vasbela chiude e forse, chissà, risorgerà in un'altra versione...
Arturo ha chiamato a raccolta tutti gli amici e così, una grande triste e allegra festa di chiusura per il proprietario di questo piccolo grande locale situato in Rua dos Remédios.
Quella volta che João cantò insieme a La Miseria Deluxe
«Allora, siete qui, vi ho lasciato entrare, divertiamoci ma non fate tutto questo casino! Sono le tre di notte, ufficialmente ho chiuso due ore fa. Per favore, poi se passa la polizia la multa la pago io!»
João, proprietario della Real Sociedade, un ristorante in Rua dos Remédios, in Alfama, aperto da meno da un anno e molto particolare: se diventi amico suo, può bussare alla sua porta dopo le due di notte e se c'è, t'invita a bere un bicchiere con lui. Paghi la consumazioni, però magari la paghi a metà prezzo.
Da Milano a Lisbona, da operaio a musicista
«Hey! Quanto tempo, come stai Daniè?»
«Sempre a Lisbona a suonare, ma ora vado in tour, al nord e poi in Germania».
E sì, sono stato via qualche settimana e poi, capita in questa città, dove si esce senza programmarsi nulla, tanto è inutile, si cambia programma in corsa, (e non vale solo per me, è la città che ormai è un delirio di eventi culturali per tutti i gusti e per tutte le tasche), volevi andare da una parte e ne finisci da un'altra.
Erano mesi che non incontravo Daniele, un ragazzo milanese che fino a qualche anno faceva l’operaio nella sua città, a Milano, poi molla tutto e arriva a Lisbona. Ora vive suonando per locali, è il frontman dei Ginga a Milanesa e fa parte del trio Wattaforg (insieme a Francesco “Foggy” e ad Amanda, una ragazza irlandese che canta).
Daniele lo puoi trovare durante il giorno anche nelle strade e nelle piazze della capitale portoghese a fare busking, ovvero ad esibirsi gratuitamente in luoghi pubblici e se ti va, puoi fargli un’offerta libera.
La prima volta che vidi questo ragazzo milanese abbondantemente sotto i 30 anni, fu durante una festa privata: prese la chitarra e cominciò a suonare. Straordinario. Eccezionale. Un nuovo talento in città. Poi sono andato a un suo concerto solista, dopo pochi mesi che era a Lisbona già si destreggiava senza problemi con il Fado e le sonorità africane delle ex colonie portoghesi che hanno influenzato la musica lusitana da sempre.
Francesco “Foggy”, amico di Daniele e compositore dei Wattaforg, l'ho conosciuto prima di Daniele, in un bar qualsiasi e mi ha sempre detto: vieni a sentire un concerto della mia band. Non ci sono mai andato. Me l'ha chiesto Daniele: sono andato subito. Poi ho scoperto che si conoscevano e suonavano insieme.
«Suono tra mezz'ora con i Wattaforg, vieni?».
«Certo, così saluto anche Francesco e Amanda e poi è tanto che non vengo a un vostro concerto».
Ovviamente avevo un altro appuntamento, ma a Lisbona si cambia programma in corsa, volevi andare da una parte e ne finisci da un'altra.
Immagine ripresa liberamente da ciacomo.it
Ballando per i locali e le strade di Lisbona con gli Anonima Nuvolari
«Ma stasera ci sei alla festa di Joana?»
«E guarda non lo so. Nel caso ci vediamo lì».
Come al solito Cécilia non sa che fare, quindi non verrà e farà altro. Poco importa, mi vesto di corsa, sono già le undici di sera ed esco di casa. Vabbè che nessuno sarà arrivato puntuale, comunque metro, taxi o a piedi? La festa a casa Joana è dall'altra parte di Lisbona. A piedi, dai, 40 minuti tagliando da est verso ovest la città e passando per il centro. Capirai, venerdì sera, chissà quanti zombie-turisti-bimbo minchia incontrerò...
Tejo Bar, un posto (ancora?) unico
«Non si applaude, si strusciano le mani, guarda gli altri!».
Il Tejo Bar, di solito, si trova per sbaglio, o almeno una volta era così, forse oggi ne parlano guide turistiche offline e online e blog e blogger. E allora scoprirlo dovrebbe essere molto più facile. In realtà del Tejo Bar se ne parla già da diversi anni, una regista, ora famosa, realizzò un documentario su questo locale, davvero unico e raro. Forse se cercate su You Tube, potreste trovarlo ancora.
La panetteria di Maria
«E già che ci sei, compra anche il pane».
Mi ero fatto incastrare da Cecilia, cena a casa sua con altri amici, e io che dovevo fare la spesa.
Al bar con il Pirata
Tanti anni fa, quando proprio non pensi sia possibile...
«José, ma chi è quel tipo con la bandana in testa? Mai visto qui».
Non lo sapeva neanche José, un turista non sembrava proprio e poi così triste, mentre il giorno era così luminoso e scintillante.
Il caffè di José
Da José c'è il caffè più buono di Lisbona, o meglio, o melhor café da cidade.
Da José vanno principalmente i pochi residenti "storici" del quartiere, in maggioranza portoghesi.
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