Dopo l'immancabile tour di reunion, nel 2015 è stata la volta della Tetrologia degli Elementi, cioè la celebrazione della loro carriera degli anni '90 (se vi ricordate, il concerto di Firenze lo avevo raccontato qui). El Diablo (1990) celebrava il fuoco, Terremoto (1993) la terra, Spirito (1994) l'aria e Mondi Sommersi (1997) l'acqua. I quattro elementi naturali.
Finalmente l'11 novembre 2016 è uscito il loro nuovo lavoro di studio: Eutopia. La data scelta non è casuale visto che è l'undicesimo album della coppia Pelù-Renzulli, ma è anche il giorno (dell'anno 1990) in cui venne finito l'album El Diablo. Il numero 11 inoltre rappresenta la forza. Ai Litfiba non è mai mancata.
La nuova formazione prevede, oltre ai due fondatori, Federico Sagona alle tastiere, Luca Martelli alla batteria, Franco Li Causi al basso e, udite udite, la collaborazione di Antonio Aiazzi, storico tastierista della band fiorentina.
D'accordo non siamo ai livelli degli anni'80 o degli anni '90, ma questo disco, considerato il momento attuale, ha la giusta carica. È uscito nel momento perfetto visto che la gente si meraviglia ancora dell'affermazione dei populismi di destra (Trump è solo l'ultimo esempio). Eutopia è innanzitutto una critica al sistema, alla concezione "ce lo chiede l'Europa" e descrive accuratamente come il "carrozzone" sia una gigantesca utopia stordente.
I pezzi del disco sono 10, trainati dal singolo radiofonico L'impossibile (secondo brano dell'album). Un tipico brano dei Litfiba in cui Piero Pelù paragona il cittadino moderno a Davide che sfidò il gigante Golia. In fondo l'impossibile non c'è, è solo un qualcosa che ci viene detto per farci stare calmi ed è una bestia con cui l'essere umano si dovrà confrontare sempre (Piero Pelù probabilmente è rimasto, come me, ipnotizzato dalla visione del film Nella valle di Elah di Paul Haggis.
Come al solito è un rock graffiante ed ironico, rivolto all’attualità sociale e politica. Infatti si parla di gente che ammazza "in nome di Dio", ci sono i "santi di periferia", c'è la paura verso "lo straniero": colui che la pensa diversamente dalla mentalità dominante.
Pelù dice che bisogna aver coraggio di guardare oltre, come nella penultima traccia del disco. Il cittadino è lobotomizzato, omologato e "intossicato" ed è nel mezzo di una guerra tra poveri, "un tutti contro tutti per il pane".
Ma questo album è anche un disco di speranza. Ci vuole in tempi come questi. Ed ecco che il pezzo conclusivo è proprio l'ottima Eutopia. Una ballata rock che rimanda all'isola che non c'è di Peter Pan. Come nel pezzo storico di Edoardo Bennato, questo posto è solo per chi continua a lottare per un mondo migliore, senza arrendersi.
Come Lea Garofalo, a cui i Litfiba hanno dedicato Maria Coraggio. Lo so molti di Voi non sanno chi sia. La donna è una scomoda testimone, uccisa dalla 'Ndrangheta italiana nel 2009, dopo che lei testimoniò alla Giustizia le faide interne tra la sua famiglia e quella del suo ex compagno Carlo Cosco .
Tuttavia il pezzo più diretto del disco è sicuramente Dio del tuono. La musica ritorna ad essere una forma di lotta sociale. Pelù arriva ad affermare che "nella dittatura dell'ignoranza [e della mediocrità, aggiungo] è meglio essere maledetti che rincoglioniti".
Insomma nel complesso è un gran bel disco rock che tuttavia non ha la potenza sonora devastante degli album migliori della band. Tuttavia, in tempi di crisi per l'industria musicale italiana, Eutopia merita più di un ascolto approfondito.
EUTOPIA – LITFIBA [***1/2]
- 1 Dio del tuono
- 2 L'impossibile
- 3 Maria Coraggio
- 4 Santi di periferia
- 5 Gorilla go
- 6 In nome di Dio
- 7 Straniero
- 8 Intossicato
- 9 Oltre
- 10 Eutòpia
A primavera partirà l'Eutopia Tour 2017
- 29/3 PADOVA Kioene Arena
- 31/3 MILANO Mediolanum Forum
- 5/4 ROMA PalaLottomatica
- 7/4 FIRENZE Nelson Mandela Forum
- (per info e biglietti www.ticketone.it)