Leggere l’ultimo libro di Vera Pegna (Autobiografia del Novecento. Storia di una donna che ha attraversato la Storia, Il Saggiatore, 2018) è stato davvero emozionante e appassionante. Quest’ultimi non sono degli aggettivi scelti a caso ma sono i tratti comuni a tutta la vita dell’autrice. L’emozione e la passione dunque.
Il 14 ottobre 1980 è una data fatidica e tragica per la storia della sinistra in Italia. Una di quelle che sono destinate, quasi per caso, a cambiare profondamente e quesi del tutto gli avvenimenti in un dato periodo storico. Vivendo in un paese con pochissima memoria, penso che molti compagni non abbiano ancora capito a cosa mi stia riferendo. Troppo presi a polemizzare tra piccoli partiti, correre a presso al nuovo miracolo che ci salverà tutti.
Liste elettorali... Oppure?
All’indomani dell’assemblea nazionale che ha dato vita alla lista “Liberi e uguali”, ho letto da diverse parti reazioni di tanti compagni del tipo “rifanno il PDS”, tanta fatica per…. Lì per lì mi è sembrata un'analisi scontata, che esprimeva presa di distanza e anche un certo giudizio liquidatorio, tanto più che in contemporanea si apprezzava la decisione (?) di procedere a una lista antiliberista e di movimento di cui l’ossatura portante dovrebbero essere Rifondazione e PCI (Comunisti Italiani). Nel giro di qualche giorno però, a forza di rimuginare, questa espressione, “rifanno il PDS”, a cui corrisponde un'operazione congiunta di Rifondazione e PCI, ha cominciato a rappresentarmi qualcosa di significativo, a rimandarmi a riflessioni più profonde (per me, sia chiaro).
Articolo di Calogero Laneri tratto dal numero cartaceo Sinistra ed Europa: un arapporto complesso, consultabile qui
Il Partito Comunista Italiano e il processo di integrazione europea: Una ricostruzione storica
La fine del secondo conflitto mondiale determinò una rapida crisi della già instabile solidarietà antinazista sulla quale si era fondata l’alleanza tra il blocco americano e quello sovietico. L’irrigidirsi dei rapporti tra le superpotenze mondiali causò l’affermarsi di un bipolarismo a cui i singoli Stati europei furono costretti ad adattarsi, armonizzando la propria politica estera con quella della potenza di riferimento. La divisione in blocchi si replicò anche all’interno dei singoli Paesi, dando vita ad una polarizzazione nella quale attori erano, da un lato le forze social-comuniste e dall’altro quelle liberal-democratiche, laiche e cattoliche.
Achille Occhetto: Marx, Italia e comunismo
Necessità e debolezza della cultura politica comunista in Italia è un contributo che si inserisce in un filone ben preciso, quello che sta tentando di ricostruire una specifica visione del mondo entro contesti nazionali e internazionali. Una necessità imprescindibile: riscoprire la vera portata del pensiero di Marx. Achille Occhetto ripercorre così quella storia delle idee che portò alla caratterizzazione del movimento comunista italiano, tappe che hanno segnato la cultura comunista del nostro paese, che hanno determinato un bagaglio culturale ricco e diversificato.
In un'età caratterizzata da un aprioristico desiderio di nuovo, la storia – ridotta a semplice narrazione di ciò che è stato – sembra non raccogliere più interesse alcuno. In questo contesto, però, resiste e si rafforza l'antica ipocrisia della venerazione di chi non c'è più, che trasforma gli anniversari - festosi o luttuosi che essi siano - in grandi e acritiche celebrazioni volte a santificare eroi del giorno dopo, spogliati delle proprie idee e slegati dalla propria storia. Se questa è ormai la consuetudine, non c'è da stupirsi se il compito di dare il via alle celebrazioni per il trentennale dalla scomparsa di Enrico Berlinguer sia stato affidato a Walter Veltroni e al suo docufilm sulla vita del leader comunista. In fondo a chi affidare il compito di travisare una storia se non a chi, dopo aver ricoperto diversi incarichi nel PCI, ha dichiarato di non essere mai stato comunista?
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