Ottima e oculata la scelta del cast, tanto che è difficile stabilire quale attore spicchi sugli altri. Fabrizio Bentivoglio (Dino Ossola) offre una magnifica interpretazione dell'italiano medio, patetico, viscido e arrivista, che sarebbe pronto pure a vendersi la mamma pur di realizzare facilmente il colpo della vita. Non deludono le aspettive neppure Fabrizio Gifuni (Giovanni Bernaschi), squalo della finanza che invece la mamma se l'è già venduta, e senza tanti rimpianti, e Valeria Bruni Tedeschi (Carla Bernaschi), moglie perfetta e depressa col sogno del teatro, offuscata dalla noia e dal troppo avere.
La scelta di Virzì di ambientare la vicenda in un immaginario paesotto della Brianza ha sollevato un polverone di inutili e ingiuste polemiche da parte di alcuni esponenti della Lega Nord, che lo hanno accusato di fare cattiva pubblicità al territorio.
In realtà Il capitale umano non è affatto un film di propaganda anti-milanese, ma piuttosto anti-italiana. Ad essere messa alla berlina è l'Italia oscura e corrotta dei nostri tempi, popolata di personaggi meschini e spietati che fingono di non vedere il marciume o ne traggono vantaggio. Personaggi che, come riassume efficacemente Carla in una battuta del fim, “hanno scommesso sulla rovina di questo Paese e hanno vinto.”
[Voto 8/10]
Italia - Francia 2014, drammatico, 109', regia di Paolo Virzì