Lunedì, 06 Ottobre 2014 00:00

Sin City 2 - Una donna per cui uccidere

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Sin City 2 - Una donna per cui uccidere

Regia: Robert Rodriguez, Frank Miller
Cast: Josh Brolin, Eva Green, Rosario Dawson, Mickey Rourke, Joseph Gordon Levitt, Dennis Haysbert, Jessica Alba, Bruce Willis, Powers Boothe, Christopher Lloyd, Lady Gaga
Durata: 1h e 42 minuti
Musiche: Robert Rodriguez e Steven Tyler

 

Recensione:
Eccoci qua, lo so mi aspettavate tutti al varco. Lo so che lo stava te attendendo con ansia. Era il 2005 quando debuttava al cinema il primo episodio tratto dai fumetti di un autore di culto come Frank Miller. Un'autentica rivoluzione il primo "Sin City" per via del suo linguaggio fumettistico trasposto sul grande schermo. A essere severi era meglio aspettare la fine del 2006 perchè uscì la versione director's cut con 20 minuti di scene inedite.Nel frattempo sono passati oltre 9 anni,ma Miller e Rodriguez (già regista di "Machete") avevano promesso che ci sarebbe stato un secondo episodio (e quasi sicuramente un terzo).

Ma veniamo al film. Prima di tutto «non si viene a Sin City per leggere la Bibbia» . Monache, puritani e pudici astenetevi. Non è il film per voi. Decisamente. La struttura è la stessa del primo capitolo, divisa in episodi questa volta intrecciati tra loro. Si comincia con un prologo tratto dal racconto breve "Un sabato notte come tanti" (come quello di molti giovani annoiati dall'attesa di entrare in discoteca) che vede protagonista Marv (Mickey Rourke), vero mattatore del film e collante fra le varie storie.
L'ambientazione, ispirata a "L’infernale Quinlan" è quella di un piccolo locale, un luogo dove tutto è dominato dalla corruzione. Al cartello di Basin City sono state cancellate le prime due lettere. Dopo un inizio soft tra puttane e alcool, si scorre verso un concentrato di calci, pugni e sangue rosso che viene versato su uno sfondo in bianco e nero che si ispira molto al cinema di Fritz Lang ("M-Il mostro di Dusserdolf,"Metropolis"). E poi c'è Marv che corona un suo sogno: la guida di una Tucker (in omaggio al film di Francis Ford Coppola), modello di auto mai entrato in commercio simbolo della genialità incompresa. Stupendo.
Ma il cuore pulsante dell'opera (non a caso è il sottotitolo) però, è l'episodio che vede in scena Dwight Mc Carthy (Josh Brolin, che sostituisce Clive Owen) e la femme fatale per eccellenza: Ava Lord (inspiegabilmente divenuta Eva Lord nella versione italiana) interpretata da una Eva Green a dir poco incadescente (i lettori maschi si preparino, le lettrici invece facciano come le tre scimmiette). Anche se non è volgare (come la campagna pubblicitaria voleva far sembrare) in quanto avvolta dal fascino delle luci e dalle ombre del noir, l'entrata in scena della Green (somigliante a "Le catene della colpa") è dir poco mirabolante. Eva (che ricorda Barbara Stanwick de "La fiamma del peccato" di Billy Wilder) è una donna fatale sinuosa con dei bellissimi occhi verdi che in realtà è più velonosa di un serpente. L’episodio è fluido, è ricco di sesso ma a livello di narrazione scorre liscio come l'olio. Il buon Dwight rimane incantato da Eva e non è l'unico (vedi il poliziotto Mort) ma finisce nei guai. Allora coinvolge Marv per tenere occupato il pericoloso "bodyguard" Manute (Dennis Haysbert/Mandela de "Il colore della libertà") mentre lui, con le prostitute della Città Vecchia guidate dalla ribelle Gail (Rosario Dawson) si occupa dell'ex fiamma.

A seguire poi troviamo la new entry Johnny (Joseph Gordon Levitt) che è un giovane e arrogante giocatore di poker che vuole sfidare il senatore Roark (Powers Boothe). Riesce a batterlo più volte ma si sa che sfidare il potere porta a pericolose conseguenze. L'episodio si ispira a un capolavoro di Roman Polanski ("Chinatown") soprattutto nella descrizione del potere del senatore.

E poi c'è l'ultimo episodio. Chi manca alla festa? Due nomi: Hartigan (Bruce Willis) e soprattutto,per la gioia degli uomini, la conturbante Nancy (Jessica Alba).
Come l'episodio precedente, il bersaglio della spogliarellista è Roark. Ecco che l’oppressione del potere contro una disperata difesa individuale, scatena in lei la voglia di vendetta. Il problema di Nancy è che vede il fantasma del suo amato sbirro (e salvatore) Hartigan ovunque e che beve come una compagnia di scaricatori di porto per dimenticare il passato e la morte.

Rodriguez e Miller hanno passato diversi anni a pensare a come fare per stupire il pubblico. A parte il prologo e la storia con Brolin e la Green, hanno scritto, appositamente per il cinema, due storie nuove. Tutto ciò comporta un cambiamento di linguaggio: è il fumetto che si adatta al cinema. La macchina da presa diventa matita. Una cosa non da poco dopo un primo episodio dove accadeva il contrario. Un noir ricercato (stile anni '40) che piazza diversi omaggi al cinema con l'aiuto di un cast artistico ben nutrito dove il terzetto femminile Alba-Dawson-Green rivitalizza sicuramente più di una crema anti-rughe o dell'alcool. La presenza di numerose frasi ad effetto potrebbe riempire 2-3 sceneggiature. Ricordate, infine, che trasporre un fumetto in linguaggio cinematografico non è affatto facile. Non a caso ci sono voluti 2 anni solo di post-produzione (e green screen). Tenetene conto quando andate a vederlo ricordandovi che "se imbocchi il vicolo giusto, a Sin City puoi scoprire qualsiasi cosa".

Per i veri cinefili
Segnalo ai cinefili incalliti,due camei: il primo diventerà un cult grazie al carisma di Christopher Lloyd (il Doc della trilogia di "Ritorno al futuro" firmato Robert Zemeckis), il secondo è della pop-star Lady Gaga (la cameriera Bertha),già attrice per Rodriguez in "Machete Kills".

Frase cult: "Il potere è qualcosa di fragile. Non tollera minacce".

Valutazione: ****

Ultima modifica il Domenica, 05 Ottobre 2014 21:41
Tommaso Alvisi

Nato a Firenze nel maggio 1986, ma residente da sempre nel cuore delle colline del Chianti, a San Casciano. Proprietario di una cartoleria-edicola del mio paese dove vendo di tutto: da cd e dvd, giornali, articoli da regalo e quant'altro.

Da sempre attivo nel sociale e nel volontariato, sono un infaticabile stantuffo con tante passioni: dallo sport (basket, calcio e motori su tutti) alla politica, passando inderogabilmente per il rock e per il cinema. Non a caso, da 9 anni curo il Gruppo Cineforum Arci San Casciano, in un amalgamato gruppo di cinefili doc.

Da qualche anno curo la sezione cinematografica per Il Becco.

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