La superficialità del contesto e l’efficacia del contingente, declinati in un film d’azione, rendono il lungometraggio un esempio di buon cinema. Si tiene bene il complesso, toccando l’apice nella lunga sequenza in cui Denzel Washington decide di imitare in chiave letale le pratiche di “Mamma ho perso l’aereo”.
Recitazione adeguata a un film scritto da uno degli autori dei Mercenari 2 (Richard Wenk). Rimane deluso chi si aspettava che dalla coppia di Training Day (stesso regista, stesso attore protagonista) un nuovo film dal fascino controverso capace di conquistare un Oscar.
Per fortuna c’è chi è ancora capace di sporcarsi le mani con dei film di intrattenimento senza per forza doversi immolare nell’introspezione.
Certo c’è il telefilm da cui è stata tratta la pellicola, certo c’è un filone di giustizieri della notte che ha già sondato il sondabile del genere, così come ci sono altre pellicole più riuscite nel unire all’intrattenimento la denuncia sociale.
Resta però un film di livello medio che gestisce alla perfezione le conquiste del cinema occidentale degli ultimi decenni, attingendo a piene mani tra gli archetipi del pubblico di massa.