Detto questo,veniamo al racconto di questo thriller, tratto da un romanzo di John Le Carré ("La talpa") che Corbijn riprende e espande.
Amburgo, nord Germania. Molti non sanno che è la seconda città tedesca più popolosa dopo Berlino e che qui vi è situato il secondo porto d'Europa (dopo Rotterdam,Olanda). A livello ferroviario è uno dei più importanti scali di smistamento del Vecchio Continente.
Queste nozioni sono importanti per comprendere bene il film.
Günther Bachmann (Philip Seymour Hoffman, doppiato da Francesco Pannofino) è un agente segreto anti-terrorismo. Deve indagare su un certo Issa Karpov (per metà ceceno,per metà russo,un conflitto interiore non da poco...) che ha un segreto riguardante dei traffici di suo padre,noto criminale di guerra, con una banca tedesca. Roba alla "inside man" di Spike Lee.
Ci sono tanti soldi in ballo. Almeno 10 milioni di euro.
I servizi segreti tedeschi e, soprattutto, quelli americani credono che sia un pericoloso terrorista pronto a far esplodere Amburgo. Questa presunzione si basa sul fatto che tre degli attentatori dell'undici settembre vivevano qui.
Issa si mette in contatto con l'avvocatessa idealista Annabel Richter (la Rachel McAdams di "Questione di tempo" e "To the wonder") che, a sua volta, contatta il misterioso banchiere Tommy Brue (Willem "Pasolini" Dafoe) che è il figlio dell'uomo d'affari con cui il padre di Issa firmò quel famigerato contratto.
Emerge che la banca finanziava il terrorismo e la guerra.
Ed ecco che scorrendo la narrazione le cose si complicano: oltre ai personaggi sopra descritti,esce fuori un insospettabile esponente della comunità Islamica che, sotto la facciata di tolleranza, pacifismo e beneficenza, è sospettato di legami con Al-Quaida.
Questo fa risvegliare l'agente della Cia, Martha Sullivan (Robin Wright) ,e gli interessi degli americani. Il loro motto si sa è “rendere il mondo un posto più sicuro” (o l'encomiabile "stiamo esportando la democrazia"). Vogliono controllare,gestire,agire,vedere. Come vogliono loro,ovvio.
Ma dietro tutto questo enorme matassa, c'è Günther: un uomo cinico e deluso col vizio dell'alcol, del fumo (nel 90% delle inquadrature Hoffman ha la sigaretta in bocca) e della solitudine. Bachmann sa che non può sbagliare e deve riscattarsi sia personalmente sia nel lavoro.
Un uomo costretto a sporcarsi le mani, con le sue camicie e le magliette della salute imbrattate di sudore,la tensione nei suoi occhi. E poi ci sono le sue idee che si scontrano, inevitabilmente, con un potere che non accetta il fattore umano. Dura la vita della spia altro che 007. “Le vere spie sono persone ordinarie che fanno cose normali” - ha rivelato il regista in varie interviste.
Sembra un omaggio alle vecchie spie dal volto umano: l'Harry Caul di Gene Hackman del film "La conversazione" (di Francis Ford Coppola), il "condor" Robert Redford e soprattutto il capitano Gerd Wiesler di Ulrich Muhe del capolavoro "Le vite degli altri" (firmato Florian Henckel Von Donnersmarck). Ci sono un po' tutti nel personaggio di Seymour Hoffman.
E qui c'è tutta la bellezza di questo film. I buoni e i cattivi si scambiano continuamente i ruoli.
"La spia" rispecchia costantemente le lotte umane dei suoi protagonisti in quelle ben più ampie del mondo in cui viviamo.
Ed ecco che alla velocità degli spostamenti delle persone,dei cambiamenti del mondo si contrappongono quelli lenti e logori delle persone come Günther.
Ecco perchè Hoffman ha accettato di far parte a questo film: tutti lo hanno descritto come un uomo intelligente,flessibile,una persona alla mano.
Gli piaceva il suo lavoro e si immedesimava totalmente nei ruoli che faceva. Come Gunther, beveva, fumava all'inverosimile. E poi si drogava, fin da quando era giovane. Lo scorso 2 febbraio,a 47 anni, ci ha lasciato. Un vuoto incolmabile.
Un attore dal talento puro dentro a un uomo fragile, evidentemente.
La sua presenza vale il prezzo del biglietto e il suo carisma mette in secondo piano colleghi di tutto rispetto (i veterani Dafoe e la Wright, oltre ai giovani ed esperti McAdams e Bruhl, il Niki Lauda di "Rush").
Ecco perchè questo film,apparentemente trascurabile,è in realtà importante.
TOP: Philip Seymour Hoffman, i temi di fondo, l'ambientazione, il fattore umano
FLOP:alcuni personaggi non sempre nel vivo,la lentezza della narrazione in alcuni tratti
VALUTAZIONE: **** (mezzo punto in più per l'ultima interpretazione di Hoffman)
LA SPIA (A Most Wanted Man)
Germania, Gran Bretagna, USA 2014
Regia:Anton Corbijn.
Con Philip Seymour Hoffman, Robin Wright, Rachel McAdams, Willem Dafoe, Daniel Brühl.
Thriller
durata 2 ore
Distribuzione: Notorious Pictures
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