Lunedì, 30 Marzo 2015 09:03

Frank: equilibrio sopra la follia?

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A me capita raramente di andare al cinema senza informazioni relative a ciò che andrò a vedere. Però devo ammettere che ci sono dei casi dove essere ignari può essere un vantaggio. Frank dell'irlandese Lenny Abrahamson è un esempio calzante.

Uscito in Italia a novembre 2014 (grazie all'etichetta I Wonder Pictures), è stato distribuito in poche copie e la gente non lo ha visto. Sul web intanto giravano immagini cult di un Michael Fassbender scatenato sotto una gigantesca testa di cartapesta. Grazie alla curiosità e al passaparola,è diventato un piccolo cult. 

È ritornato nelle sale del circuito UCI Cinemas in lingua originale con sottotitoli.

Avviso agli spettatori: non è un film “di massa”.

Il personaggio protagonista è ispirato a tre diversi musicisti/cantanti: gli americani Daniel Johnston (affetto da disturbo bipolare e schizofrenia, morto in manicomio), Captain Beefheart e l'inglese Chris Sievey, che dal 1980 in poi si esibì sotto il capoccione di Frank Sidebottom come musicista e cabarettista.

Jon Ronson,sceneggiatore di Frank ed ex-tastierista di Frank Sidebottom, è stato fondamentale nel ricreare la situazione che il regista voleva ricreare. Infatti il protagonista-narratore della storia è proprio Jon (interpretato dal rosso Domhnall Gleeson di Questione di tempo), un impiegato che sogna di diventare un musicista.

Un giorno, casualmente, assiste al tentato suicidio del tastierista dei Soronprfbs e si candida a sostituirlo in concerto la sera stessa. La serata è un disastro, ma Jon riesce ad entrare nel gruppo per registrare un album. Si rifugiano in una casetta sperduta in mezzo a un bosco per trovare l'ispirazione per il disco. Ma c'è un segreto dietro questo gruppo: ogni membro ha avuto (o ha tutt'ora) problemi psichici. La prima sera, Don (Scott McNairy), avverte Jon: “Frank è il tipo più sano di mente che abbia mai conosciuto nella mia vita”. Ma, come già anticipato, il performer della band, da anni, ha una gigante testa di cartapesta che porta giorno e notte. Anche a fare la doccia. Mangia solo cibi liquidi con una cannuccia.

A poco a poco Jon, incuriosito da questo strano atteggiamento, diventa amico di Frank e vuole capire i suoi segreti. In termini artistici soprattutto. Sì perchè il cantante è originale, forse un poeta o un pazzo. Gli piace dire tutto, per lui non vale la pena nascondersi. Anche se poi lo fa anche lui... Naturalmente tutte queste caratteristiche del suo leader compongono anche la musica dei Soronprfbs, composta da rumori e suoni naturali, fatta con strumenti improvvisati.

Jon deve vedersela, però, con l'ostilità della fidanzata di Frank, Clara (un’inconsueta Maggie Gyllenhaal), di Baraque (François Civil) e della batterista Nana (Carla Azar). Il motivo di questa “rivalità” è dovuta prevalentemente al fatto che Jon, senza dire nulla agli altri, aveva postato sul web contenuti di alcune follie della band in studio di registrazione. E poi c'è la curiosità di sapere chi c'è sotto questa enorme testa di cartapesta. Cosa che vale non solo per il finto pubblico del film, ma anche per quello vero. Grazie a questa esposizione, i Soronprfbs diventano un piccolo fenomeno su internet. Vengono invitati a esibirsi in Texas.

Il film, dopo una prima parte di gran livello, abbassa un po' i toni e diventa più cupo. Si erge una sorta di critica ai social network (dopo l'opera omonima di David Fincher, una delle migliori) facendo scattare il vero problema che affligge Frank: non è solo il più creativo, ma anche il più fragile e mentalmente disturbato del gruppo. Una persona che non riesce a guardare negli occhi chi ha di fronte (ecco il perchè della testa di cartapesta) ma che mira a essere osservato e idolatrato da un pubblico vasto. In poche parole quello che diceva Fincher in The social network attraverso la figura dello Zuckerberg interpretato da Jesse Eisenberg.

Per un compito del genere serviva un grande attore come Michael Fassbender che realizza una perfomance fisica e vocale fuori dal comune. Constatando poi che è considerato un “belloccione”, il discorso della maschera rende ancora più merito alle sue capacità (guardate il film in lingua originale per cogliere questi aspetti). Solo Hugo Weaving in V per Vendetta dei fratelli Wachowski era riuscito in una tale impresa interpretativa stando tutto il film dietro la maschera di V.

Detto di Fassbender, sono da segnalare l'ottima Maggie Gyllenhall (la sorella del più quotato Jake) e Domhnall Gleeson che ancora una volta mostra la sua grande classe nel mostrare al pubblico l'ingenuità e lo spaesamento in un giovane in cerca di futuro. Lo aveva già fatto in Questione di tempo di Richard Curtis.

Insomma un film davvero surreale, intelligente, piuttosto originale, malinconico e fuori dagli schemi con alcuni momenti di delirante e irresistibile follia. Con annesso qualche omaggio sparso qua e là, tra cui spiccano quelli al Grande Lebowski dei fratelli Coen e all'Elephant man di David Lynch.

Perchè, come direbbe il Vasco nazionale, la vita è un brivido che vola via, è tutto un equilibrio sopra la follia...

TOP: l'interpretazione di Michael Fassbender è gigantesca,il significato della storia, alcune scene sono divertenti, la curiosità che il film suscita nello spettatore attraverso l'artificio della testa di cartapesta.

FLOP: la seconda parte del film perde un po' di ritmo e diventa più “pesa” per lo spettatore.

FRANK (Irlanda 2014)

REGIA: Lenny Abrahamson

SCENEGGIATURA: Jon Ronson, Peter Straughan

ATTORI: Michael Fassbender, Domhnall Gleeson, Maggie Gyllenhaal, Scoot McNairy, Lauren Poole, Hayley Derryberry

Durata: 1h e 35 minuti

Distribuzione: I Wonder Pictures

VOTO *** 1/2

Ultima modifica il Lunedì, 30 Marzo 2015 09:18
Tommaso Alvisi

Nato a Firenze nel maggio 1986, ma residente da sempre nel cuore delle colline del Chianti, a San Casciano. Proprietario di una cartoleria-edicola del mio paese dove vendo di tutto: da cd e dvd, giornali, articoli da regalo e quant'altro.

Da sempre attivo nel sociale e nel volontariato, sono un infaticabile stantuffo con tante passioni: dallo sport (basket, calcio e motori su tutti) alla politica, passando inderogabilmente per il rock e per il cinema. Non a caso, da 9 anni curo il Gruppo Cineforum Arci San Casciano, in un amalgamato gruppo di cinefili doc.

Da qualche anno curo la sezione cinematografica per Il Becco.

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