Domenica, 19 Aprile 2015 00:00

Guida ai film di metà aprile

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Settimana di uscite cinematografiche piuttosto ricca. 

Un sequel proveniente dalla Francia, un film d'autore italiano in concorso a Cannes 2015, il documentario vincitore dell'ultima edizione degli Oscar, il ritorno di Kevin MacDonald (L'ultimo Re di Scozia), l'opera prima del serbo Vuk Rsumovic.

Ecco tutte le (mini) recensioni della settimana. Una miniguida utilissima per scegliere il film migliore. In ordine alfabetico.

 

BLACK SEA 

Gran Bretagna 2014

regia: Kevin Mac Donald con Jude Law,Tobias Menzies

durata 114 minuti

distribuzione: Notorious Pictures

Dopo tanti documentari di grande qualità e un buon film come L'ultimo re di Scozia, torna al cinema il regista Kevin MacDonald con una pellicola di avventura molto ritmata.

Tutto ciò si vede a cominciare dai titoli di testa.

L'ex comandante Robinson (Jude Law) viene licenziato dopo 30 anni dalla sua compagnia. A causa del suo lavoro,ha "perso" moglie e figlio. Disoccupato e privo di affetti,un giorno viene convocato per un'inattesa missione: recuperare 182 milioni di dollari in lingotti d'oro lasciati sul fondale del Mar Nero. Roba della Seconda Guerra Mondiale. Serve una squadra di uomini capaci, metà inglesi e metà russi, essendo in acque sovietiche. L'equipaggio si rivelerà ben presto una bomba a orologeria: avidi,psicopatici,assassini,uomini con segreti,ma anche gente per bene. C'è un po' di tutto. Un affascinante thriller psicologico anticapitalista che racconta la storia di persone schiacciate,oppresse che,prima o poi,potrebbero "esplodere". Emblema della società moderna dove la missione sta nel mettere insieme persone di origini e classi sociali diverse (oltre a comportamenti e caratteri).

Una pellicola ben congegnata che mescola film di genere come Caccia a Ottobre rosso e K-19,passando per "Gravity" e l'Alien di Ridley Scott. Se è vero che "nello spazio nessuno può sentirti urlare", figuriamoci negli abissi di un mare cupo e nero come l'essere umano.  

VOTO *** 1/2

 

CITIZEN FOUR 

Stati Uniti 2014

documentario di Laura Poitras

durata 115 minuti

distribuzione I Wonder Pictures 

Vi è mai capitato di sentirVi osservati e spiati? Siete gelosi della Vostra privacy?

Se le risposte a questi quesiti dovessero essere positive,allora andate al cinema a vedere questo documentario, non a caso premiato con l'Oscar.

Spiega come il sottile equilibrio tra eletto e elettore stia scivolando in quello,sempre più pericoloso,tra dominato e dominante.

Il coraggioso Edward Snowden,analista per NSA (traduzione di Agenzia per la Sicurezza Nazionale Americana),decise di agire rivelando che le persone sono sorvegliate,spiate.

Non ce la faceva più. Per lui era una questione importante che la sua Nazione doveva conoscere.

Dai documenti riservati emergerebbe che l’FBI riceverebbe numeri di telefono, il luogo dal quale partono le chiamate, orari e durata delle conversazioni telefoniche. 

Successivamente lo scandalo "Datagate" (somigliante per nome e metodi al Watergate) si è allargato anche al resto del mondo (compresa addirittura la cancelliera tedesca Angela Merkel).

Snowden contattò Laura Poitras (nota documentarista) con delle mail private. Il film è un resoconto dettagliato del Datagate direttamente da un hotel di Hong Kong, dove Snowden ha voluto ricevere la regista e due giornalisti (Greenwald e Mac Askill). 

Chi volesse fare il giornalista,si veda questa storia. In lingua originale con sottotitoli.

VOTO ****

FIGLIO DI NESSUNO 

Bosnia 2014

regia: Vuk Rsumovic 

con Denis Muric, Isidora Jankovic

 durata 97 minuti

distribuzione Cineclub Internazionale

 

Opera prima del regista serbo Rsumovic.

Siamo nel periodo tra il 1988 e il 1992. E' una fase di grandi cambiamenti storici per i Paesi balcanici: prima la caduta del Muro di Berlino (1989),poi c'è la guerra in Jugoslavia tra il 1991 e il 1995.

Zona di montagna della Bosnia.

Un bambino senza nome,poi chiamato Haris, lotta per la sopravvivenza in una foresta selvaggia.

Non parla,si comporta come un animale, fidandosi solo del suo istinto.

Viene trovato da altri esseri umani e viene assegnato ad un orfanotrofio a Belgrado (la capitale).

Inizia a interagire con gli altri,ma il suo modo di fare non cambia molto.

Ma nel frattempo scoppia la guerra. Divenuto ormai cittadino bosniaco, viene arruolato.

Un po' Truffaut, un pizzico di Bresson e tanto Herzog: ecco la ricetta dell'opera prima di Rsumovic.

Gran film che ci ricorda che circa 20 anni fa anche l'Italia ha partecipato a una sanguinosa guerra nei Balcani. 

Insomma un film di formazione stile "Novelle Vague" che racconta le atrocità e le conseguenze della guerra.

Da vedere.

VOTO *** 1/2

LE VACANZE DEL PICCOLO NICOLAS 

Francia 2014

regia: Laurent Tirard

con Valerie Lemercier, Kad Merad, Luca Zingaretti 

durata 97 minuti

distribuzione BIM 

Basato sul personaggio dei libri per bambini Le petit Nicolas di Goscinny & Sempé. 

Dopo il successo del primo episodio (Il piccolo Nicolas e i suoi genitori, 2009), torna al cinema la saga del piccolo Nicolas e famiglia. Cast riconfermato con l'aggiunta del "nostro" Luca Zingaretti.

Francia anni '70.

Finalmente iniziano le vacanze estive.

Nicolas va al mare con tutta la famiglia (nonna materna compresa).

Fa nuove amicizie e soprattutto conosce Isabelle di cui si innamora e che sogna di sposare.

Gang,malintesi,equivoci a go-go.

Frizzante,divertente sequel indicato prevalentemente per un pubblico di teenager e bambini,ma non mancano momenti divertenti anche per gli adulti. Kad Merad (Giù al nord) e Valerie Lemercier (I visitatori) sono ben amalgamati e rappresentano bene la famiglia piccolo-borghese.
C'è poco da fare le commedie francesi,a differenza delle nostre,funzionano. Spesso.
Tanti gli omaggi: Billy Wilder,Francois Truffaut,Federico Fellini,Jacques Tati.

Commedia perfetta per un'allegra giornata primaverile in famiglia.

VOTO *** 1/2

MIA MADRE

Italia 2015

regia: Nanni Moretti

con Nanni Moretti, Margherita Buy, John Turturro

durata 107 minuti

distribuzione 01 Distribution – Rai Cinema

Premetto che sono un "morettiano".

Uno dei film italiani più attesi dell'anno. Noi abbiamo la fortuna di vederlo in anteprima mondiale,visto che è in concorso a Cannes.

Uno dei nostri tre "moschettieri" del cinema tricolore. Insieme a Garrone e a Sorrentino (che usciranno rispettivamente il 14 e il 21 maggio).

Nanni Moretti questa volta racconta il dolore. È cambiato molto.

Tanti si chiedevano perchè era sparito dalla politica,perchè è diverso. In questo film ci sono le risposte.

L'inizio sembra Diaz di Daniele Vicari. Non a caso,vista l'attualità.

Poi la telecamera allarga il suo raggio d'azione.

Si capisce che è tutto finto. Stanno girando un film.

Stavolta il buon Nanni si "nasconde" dietro l'alter ego della regista Margherita (la Buy) che sta girando un'opera sul mondo del lavoro e sulle sue contraddizioni al tempo del "Jobs Act".

Naturalmente ci sono dei problemi sul set: in particolar modo con l'eccentrico e bizzoso attore americano Barry (fenomenale John Turturro con voce alla Stanlio e Ollio).

Una regista "stronza perchè ai registi permettono di fare di tutto". Frase cruciale del film come lo è quella del sogno della protagonista. 

"Margherita fa' qualcosa di diverso!" - dice il fratello alla regista mentre una fila interminabile sta raggiungendo il cinema. Sembra lo stesso Moretti di "Aprile" nel famoso "D'Alema dì qualcosa di sinistra!"

Invece è cambiato. Anche il cinema lo è. Non ci sono più le code per entrare come una volta.

Ma nei pensieri di Margherita e del fratello Giovanni (interpretato da Moretti con il suo nome vero), c'è la madre (Giulia Lazzarini),malata da tempo.

Le rimane poco da vivere,dicono i medici. Il secondo si licenzia per starle accanto. Sembra l'angelo protettore Bruno Ganz del wendersiano "Il cielo sopra Berlino".

Margherita,invece,che si sente sempre inadeguata in ogni circostanza (come ha rivelato lo stesso Moretti),deve fronteggiare vari problemi: sul lavoro,con la famiglia (la figlia che ha problemi con il latino,il marito con cui non vive più da anni) e sul possibile lutto della madre che non riesce a gestire. Mescola realtà,sogni e ricordi confondendoli di continuo nel quotidiano.

Se Vi piace Moretti, c'è tanta carne al fuoco compresi riferimenti alle opere precedenti.

Film da non perdere. Divertente (grazie soprattutto a John Turturro) e malinconico.

Finalmente un film italiano di grandissima qualità.

Auguro a Nanni Moretti la vittoria della Palma d'Oro che ormai manca all'Italia dal 2001 con il suo La stanza del figlio.

Tanti gli omaggi: detto di Wenders,ci sono richiami anche a Birdman di Inarritu. Moretti non solo "fa sentire l'attore, accanto al personaggio", ma propone allo spettatore una complicità che non lo fa mai sentire solo. Insomma un film dove c'è sempre qualcuno o qualcosa che ti fa compagnia. Come la madre. Perchè la mamma è sempre la mamma.

VOTO ****

Tommaso Alvisi

Nato a Firenze nel maggio 1986, ma residente da sempre nel cuore delle colline del Chianti, a San Casciano. Proprietario di una cartoleria-edicola del mio paese dove vendo di tutto: da cd e dvd, giornali, articoli da regalo e quant'altro.

Da sempre attivo nel sociale e nel volontariato, sono un infaticabile stantuffo con tante passioni: dallo sport (basket, calcio e motori su tutti) alla politica, passando inderogabilmente per il rock e per il cinema. Non a caso, da 9 anni curo il Gruppo Cineforum Arci San Casciano, in un amalgamato gruppo di cinefili doc.

Da qualche anno curo la sezione cinematografica per Il Becco.

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