Martedì, 15 Settembre 2015 00:00

Dove eravamo rimasti con le trasformazioni di Meryl Streep?

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Dove eravamo rimasti con le trasformazioni di Maryl Streep?

Nel 1976 Dino De Laurentiis esclamò "Che brutta!" davanti a un'attrice ventenne americana. Tanto l'italiano chi vuoi che lo sappia, avrà pensato dentro di sè. E invece lei lo sapeva e gli rispose “Mi dispiace di non essere abbastanza bella”. In parole povere, fece una figura di merda. Poteva permetterselo, era il produttore. Stavano cercando un'attrice per il remake di "King Kong" e Jessica Lange ottenne poi la parte. In ogni caso lo scarto di lusso si chiamava Meryl Streep.

Oggi è l'attrice più brava e famosa che esista nel mondo. 19 candidature all'Oscar e 3 vittorie. Un mostro (nel senso buono del termine). Tanto che oggi sta battagliando per la parità di salario tra attori e attrici nella maschilista Hollywood. Una sfida non da poco. Se lo può permettere. Nessuna è come lei. I suoi personaggi rimangono (spesso) dentro agli spettatori e alle spettatrici.

E' lei il sale di questo ultimo film di Jonathan Demme (Philadelphia, Il silenzio degli innocenti, The manchurian candidate), intitolato "Ricki and the flash". In Italia è stato, per l'ennesima volta, oscenamente cambiato in "Dove eravamo rimasti" (il motivo?). Sì perchè a 66 anni canta, balla e si trasforma in Ricki Rendazzo. La signora in questione è un'aspirante rockstar di una cover band, truccata e vestita come una hippie anni 70 che vive nei sobborghi di Los Angeles. Una cantante rock fuori tempo massimo, secondo la mentalità repubblicana.
Sì perchè è una donna che ha votato due volte per George W. Bush e che non rispetta più di tanto le persone "diverse" (vedi il figlio). Ricki fa la commessa in un supermercato ossessionato dal biologico, ma a lei non interessa.

Lo fa per sbarcare il lunario. La sua passione vera è la musica. E' una musicista mediocre, ha una cultura limitata ed è abbastanza insensibile agli altri e all'amore soprattutto (siamo quasi ai livelli della Charlize Theron di "Young Adult"). Lei cerca di cambiare la realtà: ha abbondonato la famiglia in cerca del sogno di diventare una grande musicista, ignorando l'ex marito Pete (Kevin Kline) e i suoi figli. Inoltre nei concerti prende in giro più volte davanti a tutti il chitarrista della sua band (i "Flash"), Greg (la rockstar australiana Rick Springfield), che è innamorato di lei.

Ma Ricki non ci sente, assomigliando molto ad alcuni personaggi femminili dei film "Juno" e "Young adult", scritti entrambi dalla sceneggiatrice Diablo Cody. Una ex spogliarellista parecchio fuori dagli schemi che ha visto presto il successo grazie all'Oscar di "Juno" a solo 30 anni. I suoi script raccontano spesso di problematiche familiari, donne aspre e difficili. Questo film non fa eccezione. Ricki fa parte di quest'universo. La sua vita sembra irrimediabilmente piatta e monotona, priva di scossoni. Un giorno però arriva un'inaspettata telefonata dell'ex marito da Indianapolis. La possibilità, quantomeno di ricomporre i cocci, diventa reale. La figlia Julie (Mamie Gummer, figlia della Streep anche nella vita reale) ha tentato il suicidio, dopo il tradimento e l'abbandono del marito. Così Rickie è costretta a raggiungere i figli cresciuti e l'ex marito che vive con la nuova compagna in una villa di lusso. L'ostilità e l'inospitalità dei figli è tangibile.

Tuttavia, come accadde per Mastroianni (o De Niro nel remake) in "Stanno tutti bene", quest'incontro avrà luci ed ombre, segreti mai rivelati. Ed ecco che i fantasmi del passato tornano a bussare alla sua porta: con l'impossibilità di diventare una rockstar che si unisce alle nuove responsabilità di madre di aiutare i figli a diventare (finalmente) adulti. Perchè la mamma è sempre la mamma e l'amore del genitore "will not let you down", come nella magica canzone di chiusura del film firmata Bruce Springsteen e cantata da una scatenata Meryl Streep. Non è sicuramente il miglior film di Jonathan Demme ("Philadelphia" rimane il suo film migliore), ma l'impegno di un' interprete camaleontica e trasformista come la Streep, unita alla passione del regista per la musica live, rendono quest'opera da vedere. Nonostante qualche ruffianeria e qualche cosa che sa di già visto (vedi scena finale ampiamente abusata nel cinema), è un'opera piacevole che potrebbe finire anche per commuovere i più sensibili.


DOVE ERAVAMO RIMASTI ("Ricki and the flash")
USA 2015
di Jonatham DEMME
con Meryl STREEP, Kevin KLINE, Mamie GUMMER, Rick SPRINGFIELD
Durata: 1h e 42 minuti
Sceneggiatura: Diablo CODY
Produzione e distribuzione: Sony Pictures - Warner Bros
Uscita: 10 Settembre 2015

TOP Il carisma e la preparazione di Meryl Streep, la scelta delle musiche (Rolling Stones, Bruce Springsteen, Tom Petty), la sceneggiatura anticonformista di Diablo Cody, l'abilità di Demme a "maneggiare" copioni musicali privilegiando la perfomance live.

FLOP E' prevedibile e se non vi piace la scrittura di Diablo Cody, lascerà indifferenti.

VOTO *** 1/2

Ultima modifica il Martedì, 15 Settembre 2015 11:13
Tommaso Alvisi

Nato a Firenze nel maggio 1986, ma residente da sempre nel cuore delle colline del Chianti, a San Casciano. Proprietario di una cartoleria-edicola del mio paese dove vendo di tutto: da cd e dvd, giornali, articoli da regalo e quant'altro.

Da sempre attivo nel sociale e nel volontariato, sono un infaticabile stantuffo con tante passioni: dallo sport (basket, calcio e motori su tutti) alla politica, passando inderogabilmente per il rock e per il cinema. Non a caso, da 9 anni curo il Gruppo Cineforum Arci San Casciano, in un amalgamato gruppo di cinefili doc.

Da qualche anno curo la sezione cinematografica per Il Becco.

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